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Otto e mezzo, Antonella Viola frena la Gruber sulla terza dose: "Non correrei troppo"

Giada Oricchio
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L’immunologa Antonella Viola frena sulla terza dose per tutti, mentre dice sì, e velocemente, a chi si è vaccinato contro il Covid con Johnson&Johnson. La ricercatrice, in collegamento con la trasmissione “Otto e Mezzo” su LA7, mercoledì 27 ottobre, ha spiegato la differenza dei contagi in aumento in Italia, Regno Unito e paesi dell’Est Europa: “Il numero di contagi in Inghilterra è alto perché hanno eliminato tutte le precauzioni troppo presto, ma non è alto quello dei morti per via dei vaccini, come se nulla fosse accaduto.

Nei paesi dell’Est la vaccinazione non sta procedendo bene e quindi ci sono molte vittime, da noi aumentano i contagi perché sta arrivando l’inverno, ma ce lo aspettavamo, tuttavia la situazione regge molto bene, la protezione dei vaccini è ancora alta e in più sono partiti i richiami per chi ha più di 60 anni”. Dunque, la situazione è assolutamente sotto controllo e questo porta la professoressa Viola a tirare il freno a mano sulla terza dose di vaccino a tutta la popolazione.

Lilli Gruber lo dà per scontato alla luce delle recenti dichiarazioni di altri virologi e invece Viola la corregge: “Io non correrei a queste conclusioni. Vediamo, prima mettiamo in sicurezza chi è a rischio, poi ci penseremo in base agli studi, in questo momento io un richiamo a un ventenne sano aspetterei a farlo, aspetterei a vedere un calo della protezione anticorpale e dalla malattia severa”.

L’unica cosa che mette d’accordo virologi, immunologi e ricercatori è la seconda dose per chi ha ricevuto in somministrazione il Johnson&Johnson: “Vacciniamo subito le persone che hanno ricevuto l’unica dose di J&J indipendentemente dalla loro età. Chi ha avuto il Covid dopo il vaccino non ha fretta di fare il richiamo perché è come se avesse fatto due dosi, per chi non è stato infettato subito la seconda”. Antonella Viola vede il ritorno a una vita normale e l’addio al green pass solo a una condizione: “Prima di eliminare il certificato verde dobbiamo proteggere i bambini. Nel Regno Unito aumentano i ricoveri di bambini e adolescenti perché non sono vaccinati e dunque protetti. Prima di eliminare il GP dobbiamo mettere in sicurezza i nostri bambini e ragazzi”.

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