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Massimo Galli in pensione? "Ancora no!" Poi solleva il dubbio dei richiami: quali vaccini andrebbero evitati

Giorgia Peretti
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Massimo Galli si presenta senza camice negli studi de “L’aria che tira”. L’infettivologo è ufficialmente in pensione? Non ancora. Il direttore dell’ospedale Sacco di Milano è ospite nella puntata di martedì 26 ottobre del talk show mattutino di La 7, condotto da Francesco Magnani sostituto di Myrta Merlino. Il look del professore salta subito all’occhio del conduttore che ribadisce la prossimità con la pensione.

 

“Non sarà mica già andato in pensione, non la vediamo con il camice bianco. L’ultima volta che si era collegato ci aveva detto che era questione di pochi giorni”, domanda Magnani. “Lo è. I professori universitari vanno in pensione ad Halloween, perché finiamo il 31 di ottobre e quindi con la fine dell’anno accademico in cui si compiono 70 anni. Quindi ancora pochissimi giorni di attività piena”, risponde Galli. 

 

Poi il focus sulla pandemia, l’ipotesi di una terza dose estesa a tutti i cittadini non convince notoriamente Massimo Galli, tuttavia, sembra aver smussato la sua posizione: “Credo che stiamo andando in quella direzione, i dati ci dicono questo. È importante distingue i contesti specifici, che sia opportuna per le persone più fragili e con problemi che li rendono meno efficienti anche se poi c’è una variabilità individuale molto marcata”.  

Se per i vaccini ad RNA messaggero, Pfizer e Moderna ad eccezione di AstraZeneca (vaccino a vettore virale nda), si procede con la somministrazione della terza dose per Johnson&Johnson è il turno della seconda. 

 

“Perché è necessaria la seconda dose per quel vaccino? È più debole la sua risposta?”, chiede il conduttore. 

“Dicendolo mi porto a casa una discreta tegola perché è un’affermazione che molti discuteranno ma io non starei a fare una seconda dose con lo stesso vaccino. Non utilizzerei per le terze dosi e per i richiami i vaccini a vettore virale. Quindi J&J e AstraZeneca non li utilizzerei per molti motivi. Uno dei quali è che J&J è stato pensato one shot molto efficace nei tempi considerati nel primo periodo ma ecco, è stato pensato per non avere una seconda dose. Anche perché per questi vaccini a vettore virale qualche elemento di problematicità lo presentano in termini di efficacia”.

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