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Il governo gela i manifestanti: "Il green pass non sarà abrogato". Pronto lo sciopero ad oltranza

Massimo Pighin
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L’incontro a Trieste tra il Coordinamento 15 ottobre del portavoce Stefano Puzzer e il ministro alle Politiche agricole, il triestino Stefano Patuanelli, era atteso dalla galassia no green pass - all’interno della quale trovano posto anche tanti no vax - come il momento della svolta. Molte le aspettative che chi si oppone al certificato verde, e al vaccino, aveva riposto nel confronto. La delegazione, composta da Puzzer, dal medico no vax di Vicenza Dario Giacomini e da altri militanti, ha chiesto al rappresentante del governo, nei venti minuti del confronto, di eliminare green pass e obbligo vaccinale, oltre che di consentire ai cittadini di manifestare liberamente. In relazione a quest’ultimo punto, Puzzer in piazza Unità, illustrando l’esito dell’incontro ad alcune migliaia di persone, ha aggiunto che il coordinamento ha chiesto a Patuanelli «le scuse scritte del governo per quanto accaduto lunedì», riferendosi allo sgombro dei manifestanti dal varco 4 del Porto di Trieste da parte della polizia. Puzzer ha sottolineato che «le richieste sono state presentate con fermezza» e che non ci sono margini «per trattative o accordi».

 

 

Patuanelli ha definito l’incontro come «cordiale», spiegando di avere «convenuto sull’importanza del mantenere ogni tipo di manifestazione distante da ogni tipo di violenza». Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, intervenendo a RaiNews24, ha però spento le aspettative del coordinamento. «Sicuramente - ha detto - una delle richieste del coordinamento "no green pass" di Trieste è quella di abolire il green pass e ovviamente è una richiesta sulla quale il governo non credo abbia spazio per prenderla in considerazione, così come togliere l’obbligo vaccinale laddove il governo lo ha previsto per alcune categorie». Costa ha aggiunto che crede «sia chiaro che da parte nostra c’è la volontà di proseguire su questa strada, anche perché i dati, fortunatamente, nel nostro Paese ci indicano come il percorso tracciato dal governo fino ad oggi ha portato buoni risultati». E adesso, che succederà?

 

 

Puzzer ha detto che «le proteste devono continuare in tutte le piazze italiane fino a martedì, quando il governo risponderà alle nostre richieste». Viste le parole di Costa, attendere martedì potrebbe essere inutile per il Coordinamento 15 ottobre, che si trova di fronte a un bivio: proseguire la protesta con la consapevolezza che difficilmente otterrà i risultati che si prefigge o desistere. Intanto anche ieri a Trieste l’attenzione delle forze dell’ordine è stata elevata: non si sono registrati problemi particolari. I manifestanti, cui si sono aggiunti in mattinata portuali di Trieste e Genova, hanno trascorso la giornata in piazza Unità, dove non sono mancati insulti al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e ai giornalisti, oltre all’immancabile coro «la gente come noi non molla mai».

 

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