la sottovariante
Variante Delta Plus, Giorgio Palù ribalta il quadro: "Non preoccupa in Italia". Ma con la terza dose a tutti
“La terza dose di vaccino anti Covid per tutti è ormai una certezza, mentre la variante Delta plus per ora non preoccupa”. Lo ha dichiarato in un’intervista al “Corriere della Sera”, Giorgio Palù, virologo del comitato tecnico scientifico e presidente del consiglio di amministrazione dell'agenzia del farmaco Aifa: “Sì, è giusto considerare la somministrazione della terza dose di richiamo, detta booster, anche per le fasce di popolazione attualmente non indicate come prioritarie per età. Dopo immunodepressi, per i quali è prevista una terza dose aggiuntiva a un mese di distanza dalla seconda, ospiti delle Rsa, over 80 e operatori sanitari, abbiamo individuato gli over 60 come persone che dovrebbero ricevere il booster almeno sei mesi dopo aver ricevuto le prime due dosi, anche in associazione con il vaccino anti-influenza stagionale. Questo permette di rafforzare la risposta immunitaria anti-Sars-CoV-2 che, si è visto, tende a scendere nel tempo dopo il ciclo primario”.
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Secondo il professore, con l’avanzare della campagna vaccinale “sarà opportuno indicare il richiamo agli over 50, successivamente agli over 40 e così via fino ai ventenni. Ma questo avverrà sulla base di scelte che saranno attuate alla luce dei risultati di studi pubblicati e in corso di pubblicazione”.
Giorgio Palù non condivide l’allarme di alcuni colleghi sulla variante Delta plus: “No, non preoccupa. È una sub variante della Delta, presenta due mutazioni una delle quali già nota. In Gran Bretagna non è diventata predominante. Pare sia più contagiosa del 10%, ma non ci sono studi che avvalorino questa ipotesi. È stata isolata anche in Italia. Per ora siamo tranquilli” e invita a non fare paragoni tra la Gran Bretagna (oltre 50 mila casi al giorno e 180 morti venerdì) e l’Italia: “È sbagliato confrontare la situazione della Gran Bretagna alla nostra.
In Italia, oltre ad aver vaccinato più dell’82% della popolazione sopra i 12 anni, non abbiamo mai dismesso le misure di protezione individuale, le mascherine, rimaste obbligatorie nei luoghi chiusi e all'aperto in caso di assembramenti. Una maggiore copertura vaccinale, non aver posticipato la seconda dose, il rispetto del distanziamento e l'adozione del green pass, hanno poi fatto la differenza”.
Virologi e immunologi sono tutti d’accordo su un punto: la terza dose booster sarà fatta solo con Pfizer/Biontech e Moderna. Lo sostiene anche Giorgio Palù: “Chi ha completato il primo ciclo con AstraZeneca o J&J può ricevere un vaccino diverso? Certamente, abbiamo già approvato la vaccinazione eterologa come Cts nazionale e Aifa in quanto in grado di produrre una risposta immunitaria più efficace”.