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Otto e mezzo, Massimo Cacciari sbotta sul Green pass: "Odioso, non c'è nessuna legge"

Giada Oricchio
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Invoca pietà Massimo Cacciari, ospite di “Otto e Mezzo”, il programma di Lilli Gruber su LA7. A suscitare la riprovazione e l’ira del filosofo sono il green pass e lo stato di emergenza.

Nella diretta di giovedì 21 ottobre, la conduttrice osserva che l’obbligo del certificato verde ha evitato 55 mila contagi da Covid come in Gran Bretagna, ma Cacciari abbassa lo sguardo contrariato e replica di avere una posizione politico-giuridico-istituzionale sul GP: “C’erano altri sistemi e altri interventi. Cito lo strategy index, un indice elaborato dall’Università di Oxford, non da idioti, che fa un’indagine sulle varie misure che i Paesi hanno adottato per combattere il Covid e il nostro Paese è al primissimo posto e non mi risulta che dati su contagi e mortalità ci collochino al primo posto. Cioè non mi risulta che le nostre misure abbiano dato risultati maggiori rispetto ad altri Paesi che hanno adottato misure molto meno pervasive. Ripeto la domanda di sempre: perché il governo non ha fatto la legge sull’obbligo vaccinale e se ne è assunto tutte le responsabilità?”.

Poi conclude: “Ritengo odioso che per non ottemperare non a una legge, ma a un provvedimento amministrativo ci siano miei colleghi che hanno perso lo stipendio e non vanno a lavorare”. L’argomento fa ribollire il sangue nelle vene dello scrittore veneto che abbandona la calma e alza la voce: “E’ odioso! E non lo dico solo io, anche fior di giuristi sono intervenuti sulla questione dello stato di emergenza. Protratto fino a quando e come? Non c’è alcuna indicazione su quando finisce. Hanno fatto presente che un conto è lo stato di emergenza che ha limiti temporali, altra cosa è lo stato di eccezione. Per norma lo stato di emergenza può durare 12 mesi rinnovabile altri 12 dopo deve cessare”.

Al contrario Evelina Christillin, presidente del Museo Egizio di Torino, difende il green pass: “Ho fatto delle statistiche e abbiamo +33% di gente rispetto allo stesso periodo di un anno fa”, ma il professore reagisce peggio di un gatto a contatto con l’acqua: “Per carità non stiamo a tirar fuori il discorso sulle norme! Io devo avere il green pass per stare in un vagone da solo su un treno che va da Venezia e Roma e poi c’è gente che sta assembrata a strati in un treno regionale o sulla metropolitana. E’ come si applicano queste cose, come si applicano le norme” e mani in alto supplica: “Pietà di me! Pietà di me! Siamo al delirio. E’ una cosa penosa, penosa, così si va verso lo stato di eccezione”. Il clima si è surriscaldato proprio sui titoli di coda e Gruber imbarazzata dal dover zittire l’illustre ospite, contorce la bocca in un sorriso esasperato e chiude: “Abbiate pietà di me adesso!”.

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