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Da oggi parte la nuova tv: come verificare e cosa fare per adeguarsi alle nuove norme

Francesco Puglisi
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Tutti pronti per lo switch-off? Ormai ci siamo, è arrivata la rivoluzione digitale di cui si parla da tempo. Da oggi per vedere la tv bisognerà adeguarsi alle nuove regole e sicuramente risintonizzare i nostri televisori. Ma niente paura, non sarà difficile continuare a vedere i nostri canali preferiti. Se da oggi ne vedrete alcuni oscurati, ecco cosa bisognerà fare. Da stamattina comincia la prima fase di quello che viene definito lo switch-off del digitale terrestre», che prevede il passaggio dall’attuale standard DVB-T al nuovo DVB-T2.

Un processo di transizione che si concluderà nel 2023, ma che affronta già un primo passo già oggi, appunto. Ma perché siamo costretti a questo cambiamento? Bisognerà sostituire il televisore, o l’impianto dell’antenna? Sarà possibile vedere i nuovi canali?

Proviamo ad aiutarvi un questa prima fase. Secondo quanto deciso dall’Unione Europea, già da tempo, in Italia e in tutti i Paesi membri verrà liberata una parte della banda a 700MHz, in favore della rete 5G per il traffico dei dati sugli smartphone. Significa che le emittenti tv dovranno adottare lo standard DVB-T2 per le trasmissioni con codifica High efficiency video coding (Hevc).

L’attuale offerta di canali resterà inalterata, ma questi saranno trasmessi in HD nel formato Mpeg-4 (mentre ora sono trasmessi in codifica Mpeg-2). Come previsto dal governo, alcune emittenti televisive hanno deciso volontariamente di iniziare a trasmettere in Mpeg-4 alcuni canali tematici.

In particolare Rai e Mediaset, che hanno previsto il cambiamento di trasmissione per 15 canali: In casa Rai sono Rai 4 (canale 21), Rai 5 (canale 23), Rai Movie (canale 24), Rai Premium (canale 25), Rai Gulp (canale 42), Rai Yoyo (canale 43), Rai Storia (canale 54), Rai Sport+ HD (canale 57) e Rai Scuola (canale 146). Per Mediaset. invece, TgCom24 (canale 51), Italia 2 (canale 66), Boing Plus (canale 45), Radio 105 (canale 157), R101 TV (canale 167), Virgin Radio TV (canale 257).

Per il momento, quindi, si potrà continuare a vedere i canali generalisti (come Rai 1 o Canale 5) e chi possiede una tv ad alta definizione (HD) non dovrà cambiarla. Il vero «salto» tecnologico avverrà per fasi, dalla fine di quest’anno fino a giugno 2022, a seconda della regione in cui si risiede.

Sono state infatti individuate quattro macro-aree geografiche in cui lo switch off scatterà con tempi diversi: Sardegna (Area 1); Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano (Area 2); Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, tranne la provincia di Piacenza (Area 3); Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche (Area 4); Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania (Area 1B). Ma come faccio a capire se il mio apparecchio è già aggiornato? I televisori adatti sono sicuramente tutti quelli acquistati dal primo gennaio 2017. Per quelli acquistati tra il 2010 e il 2017, occorrerà controllare la capacità di ricezione consultando il manuale o testando i canali HD. I televisori acquistati prima del 2010 non sono in grado di supportare lo standard, e occorrerà cambiarli. Sarà possibile vedere i nuovi canali anche acquistando un decoder con sincronizzatore DVB-T2, da collegare al televisore. Non sarà necessario intervenire sull’impianto d’antenna.

Per la sostituzione del televisore si potrà fare domanda per il Bonus Rottamazione, che prevede uno sconto del 20% sul costo del nuovo apparecchio fino a un massimo di 100 euro. In questi giorni, come abbiamo scritto, sono triplicate le vendite di apparati di nuova generazione e comunque anche di un decoder che permette di poter guardare i canali che da oggi saranno oscurati. In caso si abbia un Isee al di sotto dei 20mila euro sarà possibile richiedere il «vecchio» Bonus tv, uno sconto di 30 euro per l’acquisto di un decoder con sintonizzatore DVB-T2. I due incentivi sono eventualmente cumulativi. Il tutto fino al 31 dicembre 2022. Insomma la nuova rivoluzione digitale è appena iniziata.

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