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DiMartedì, "perché e chi si ammala di Covid". La spiegazione della biologa Gallavotti: i tre fattori

Giada Oricchio
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Covid e contagio: “Chi si può ammalare?”. Lo rivela la biologa Barbara Gallavotti, ospite fissa di Giovanni Floris nel programma “Di Martedì” su La7. La divulgatrice scientifica ha spiegato: “Il rischio di ammalarci gravemente di Covid dipende da tre fattori. il nostro stato di vaccinazione, la nostra età e le nostre condizioni di salute. Se per l’età non possiamo farci nulla, sulla salute poco, per quanto riguarda il vaccino invece sta a noi, la decisione dipende da noi”.

 

 

La professoressa ribadisce che le cose sono complesse, ma che fare degli esempi aiuta a far chiarezza: “C’è un recente studio del ‘New York Times’, gli scienziati si sono basati sul numero di persone che sono state ricoverate per Covid in Inghilterra ogni 100 mila vaccinati rispetto a ogni 100 mila non completamente vaccinati, cioè per nulla o con una sola dose, nel periodo che va dal 6 settembre al 3 ottobre. Grafico alla mano, si vede che chi ha un’età superiore a 80 anni il rischio di essere ricoverato in ospedale per Covid è dimezzato se ci si vaccina. Nella fascia di età 70-79, il rischio si riduce a un terzo. Nelle fasce d'età ancora precedenti ancora di più”.

 

 

Gallavotti ha sottolineato un altro aspetto importante in questa fase storica della pandemia, quello che riguarda gli adolescenti sotto i 18 anni: “Un minorenne non vaccinato rischia di essere ricoverato per Covid addirittura un po' meno di un 40enne vaccinato e questa è la prova tangibile di quanto si è sempre detto, cioè che la variante Delta poteva contagiare anche i vaccinati. La vaccinazione protegge tantissimo dal rischio di infettarsi, tra infettati il rischio di contrarre la malattia e avere un ricovero in ospedale, abbatte di 20 volte la malattia grave o la possibilità di morire. Ma se una persona fragile si vaccina, una volta che ha abbattuto il suo rischio, il rischio residuo che ne rimane dipende dalle sue condizioni. E per quanto il rischio sia abbattuto, la diminuzione non è mai così grande da mettere chi è estremamente fragile nelle stesse condizioni di chi è forte, giovane e perfettamente sano”.

 

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