prima la facciamo meglio è
Otto e mezzo, Andrea Crisanti spinge per la terza dose di vaccino. Poi la stoccata a Speranza: "Deve digerirla"
Terza dose? Prima la facciamo e meglio è. Andrea Crisanti spinge verso il booster del vaccino anti-Covid. Il professore di Microbiologia dell’Università di Padova è ospite di “Otto e Mezzo”, mercoledì 20 ottobre per commentare lo scenario inglese in termini di contagio da coronavirus. La Gran Bretagna raggiunge la soglia dei 50,000 mila contagi al giorno e per il microbiologo quello inglese potrebbe essere un laboratorio prezioso per le future mosse dell’Italia. “La Gran Bretagna – spiega Crisanti - ha vaccinato la maggior parte delle persone tra febbraio e maggio, l'Italia ha vaccinato la maggior parte delle persone tra aprile e luglio e diciamo che abbiamo una distanza di 4 mesi. È accertato che il vaccino dà una protezione del 95% nei primi mesi che poi cala al 40% a sei mesi, per quanto riguarda la protezione contro la malattia. Mentre cala dal 90% al 70% per quello che riguarda invece la protezione contro le complicazioni”.
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“Gli inglesi sono meno protetti è questa la ragione per cui stanno così”, chiarisce. La terza dose sembra essere una tappa fondamentale per combattere eventuali cadute, ma al resta appannaggio delle categorie più fragili e del personale sanitario. Crisanti fa sapere: “I dati di Israele sono inequivocabili e dimostrano che dopo sei mesi la protezione cala in modo importante quindi se vogliamo mantenere questa situazione estremamente favorevole dobbiamo impostare la vaccinazione con la terza dose e tenere alto e incoraggiare quante più persone possibile vaccinarsi”. Questa la strada individuata dal microbiologo insieme al mantenimento “di misure di contenimento tra cui anche l'uso delle mascherine”. “Le mascherine – continua - danno un livello di protezione contro l'infezione elevatissima, guardi una mascherina Ffp2 usata correttamente protegge al 98% e non c’è niente altro che protegge così”.
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“Se la terza dose diviene così importante ai fini del contenimento del contagio perché il Ministro della Salute Roberto Speranza e il Cts ancora non hanno dato il via?”, chiede Lilli Gruber. Crisanti spiazza tutti: “Eh gli servirà tempo per digerire queste cose, deve prendere i suoi tempi anche per una decisione che magari dipende dalle scorte che hanno, non lo so. I dati però sono incontrovertibili si parla di milioni di casi e dimostrano che vaccino dopo sei mesi diminuisce per la protezione dal 95 al 40%. Non correrei il rischio di aspettare”.