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Scontri no green pass, restano in carcere Castellino, Fiore e gli altri arrestati

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Restano in carcere le sei persone arrestate per l’assalto alla sede della Cgil di sabato scorso, nel corso della manifestazione ’no green pass’ a Roma. La gip Annalisa Marzano ha emesso una nuova ordinanza che dispone il carcere per i leader di Forza nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore, per l’ex nar Luigi Aronica, Biagio Passaro leader del movimento IoApro, Pamela Testa e Salvatore Lubrano. 

 

I sei sono accusati a vario titolo di invasione di edificio, resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e istigazione a delinquere, devastazione e saccheggio. Le accuse più gravi riguardano l'assalto alla sede della Cgil annunciato nel comizio di Piazza del Popolo, dove era previsto il sit-in, e poco dopo messo in atto dai manifestanti. 

 

"Eravamo in piazza per protestare contro l’obbligo di green pass ma non come militanti di Forza Nuova perché il movimento non opera più da venti mesi", hanno sostenuto Giuliano Castellino e Roberto Fiore nel corso dell’interrogatorio di convalida dell’arresto davanti al gip. Argomentazionei che evidentemente non hanno convinto il giudice per le indagini preliminari. 

 

I pm di Roma nella richiesta di convalida dell’arresto di Castellino avevano sottolineato che "desta allarme sociale il fatto che tutti i provvedimenti adottati nel corso degli anni" nei suoi confronti "al fine di contenerne la spinta delinquenziale non hanno fin qui sortito risultato alcuno e non sono riusciti ad impedire che lo stesso proseguisse imperterrito nella commissione di reato". "Nel corso degli anni e a far data dal 1996 e quindi quando aveva meno di 20 anni ha iniziato un percorso delinquenziale che non ha mai subito battute di arresto e che dimostra chiaramente il suo totale disprezzo per le regole del vivere civile", si legge  nella richiesta di convalida. Castellino, ricordiamo, era sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale, "costantemente e reiteratamente violata, anche recentissimamente" scrivono i magistrati. "Seppure non gravati da misure di prevenzione come nel caso di Castellino - si legge ancora nelle 9 pagine di richiesta di convalida -, anche Fiore, Aronica e Passara hanno mostrato nel recente periodo un particolare attivismo nel partecipare, anche con ruoli di primo piano, alle iniziative di protesta contro i provvedimento adottati dal Governo e dal Parlamento a tutela della salute e della incolumità delle persone. Iniziative poi sfociate in atti di violenza e nella conseguente commissione di gravi reati". 

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