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"Green pass follia istituzionale". Parla Edoardo Polacco, l'organizzatore della manifestazione del Circo Massimo

Elena Ricci
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Da venerdì 15 ottobre il green pass è obbligatorio per accedere sul luogo di lavoro e la piazza torna a riunirsi per urlare il proprio dissenso verso questo provvedimento e per «difendere la Costituzione». È questo a grandi linee il manifesto politico della manifestazione “No green pass, sì alla Costituzione”, organizzata dall’avvocato penalista Edoardo Polacco, noto per aver difeso alcune delle mamme di Bibbiano. La manifestazione vedrà sul palco diversi interventi, tra politici, avvocati e medici. Contestualmente è stato proclamato anche uno sciopero generale ad oltranza di lavoratori e consumatori. Sebbene il promotore escluda il rischio di derive violente, lo stesso non pensa il Viminale che ha varato misure di prevenzione rafforzate e blindato tutti i palazzi istituzionali che potrebbero essere presi d’assalto da frange estremiste, proprio per la particolarità del tema oggetto della manifestazione.

 

Avvocato Polacco, qual è il suo parere in merito al provvedimento del green pass?
«Un parere ovviamente negativo. Si tratta di un provvedimento che lede l’articolo 1 della Costituzione italiana, motivo per il quale abbiamo proclamato lo sciopero del lavoro e del consumo. Hanno aderito anche aziende e persone che hanno il green pass, tra cui il colosso Ikea. Abbiamo invitato tutti a fermarsi e a non consumare. Occorre dare un forte segnale di democrazia».

 

La Questura di Roma prevede una partecipazione maggiore e ha ritenuto opportuno spostarvi al Circo Massimo. Sa darci una previsione di quanti sarete?
«Non immaginiamo i numeri. Le adesioni allo sciopero sono state diverse decine di migliaia e, come dicevo, anche da parte di marchi importanti. In piazza potremmo essere 10, 100, 1000 o 10000. La partecipazione è cosa ben diversa dall’astensione e le assicuro che in tanti non si asterranno dallo sciopero».

Durante la scorsa manifestazione ci sono state infiltrazioni e le derive le conosciamo tutti. Oggi secondo lei, c’è il rischio che si creino disordini?
«Questo rischio non esiste, abbiamo organizzato un servizio d'ordine di 200 avvocati che collaboreranno con le forze dell’ordine per evitare infiltrazioni violente. La gestione di sabato scorso è stata piuttosto discutibile, lo stesso scenario non potrà esserci».

Da uomo di legge, parla di incostituzionalità del provvedimento. Perché allora il Governo continua su questa strada?
«Il Governo si ostina su questa via senza spiegare il perché. Quando c'era il reale pericolo aveva senso lo stato di emergenza, ma con un indice di contagio, sotto lo 0,7% come loro stessi fanno sapere, queste norme non hanno senso oltre a non avere una base logico scientifica perché non ci sono ad oggi elementi scientifici per giustificarlo. Sembra più una questione politica e ulteriori proroghe sono vietate dalla legge. Si tratta di una norma buttata lì senza logica, lo Stato indica cose folli. Questo spiega i 13 milioni di italiani senza green pass». 

 

Lei è un no vax o un negazionista? Gliel’hanno mai detto?
«Mai nessuno mi ha accusato e comunque, io sono un sì Costituzione e porto avanti una battaglia di diritto. No vax, si vax sono campagne ideologiche». 

Lei parla di difesa della Costituzione. Un vice questore, la Schilirò diceva lo stesso ma è stata sospesa. Cosa ne pensa?
«Follia democratica. Uno Stato democratico dovrebbe essere orgoglioso che un suo rappresentante difenda la Costituzione. Così come è una follia istituzionale sospendere i medici che non si sono vaccinati. Prima eroi, adesso mostri. Non ci sono più i baluardi della democrazia».
 

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