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"Un papocchio insensato". Matteo Bassetti disintegra il green pass: "Va congelato, inutile sul lavoro"

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Il green pass sarà obbligatorio sul posto di lavoro a partire dal 15 ottobre, ma dalle regioni sono partite alcune proposte per ridurre il carico di tamponi da processare, come quello di spostare la validità del rapido da 48 a 72 ore e dare la possibilità di effettuare tamponi fai da te in azienda sotto la supervisione del medico. A tracciare un quadro della situazione attuale della battaglia al Covid è Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ospite di Tagadà, trasmissione pomeridiana di La7 condotta nella puntata del 13 ottobre da Alessio Orsingher. “Credo che c’è bisogno di fare un passo indietro sulla decisione di istituire il green pass. L’obiettivo era quello di far vaccinare gli italiani, tanto è vero che abbiamo scimmiottato i francesi che avevano pochi vaccinati a giugno. Ad oggi il green pass ha ottenuto lo scopo prefissato? No! Io sono stato un grande sostenitore del green pass, ma non si può pensare che il surrogato del vaccino sia il tampone, è una stupidaggine. Noi vogliamo rendere dei luoghi sicuri facendo fare il tampone in auto-somministrazione… Ma rendiamoci conto”.

 

 

L’infettivologo ligure lancia quindi la sua proposta per procedere in futuro: “È giusto congelare il green pass, così come è strutturato non ha senso e non è applicabile nei luoghi di lavoro. Continuiamo ad applicare il green pass nei luoghi di convivenza come i ristoranti, cinema, bar, teatri, stadi e concerti e finiamola di prendere in giro la gente. Non è un esperimento che dà maggior sicurezza. La sicurezza ce l’hai se la gente si vaccina, non con i tamponi. O si ha coraggio fino in fondo e si mette l’obbligo vaccinale, o si dice che il green pass si ottiene solo con vaccino e precedente infezione. È un papocchio all’italiana che non ha senso. È una decisione politica e quindi la politica se ne deve assumere le responsabilità. Non si dica che è una scelta medica, non c’è nulla di medico o scientifico. Tanto è vero che - conclude in maniera accorata il suo intervento Bassetti - non l’ha fatta nessuno al mondo un’operazione simile”.

 

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