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Non è l'Arena, il retroscena di Taormina su Castellino e Aronica: "Cgil? Accordo con la Digos"

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La manifestazione contro il green pass di sabato 9 ottobre è l’argomento al centro della puntata del 13 ottobre di Non è l’Arena. Nel programma di La7 condotto da Massimo Giletti è presente come ospito in studio anche Carlo Taormina, avvocato difensore di Giuliano Castellino e Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, Luigi Aronica, ex Nar, Biagio Passaro, leader del movimento Io Apro, e l’attivista Pamela Testa, tutti in carcere dopo l’assalto alla Cgil del weekend. Il noto legale svela alcuni retroscena in tv: “La ricostruzione ha bisogno di essere fatta con grande attenzione. Al termine della manifestazione, una manifestazione civile e gioiosa con un rapporto splendido tra polizia e persone, fatta in piazza del Popolo, a un certo punto c’è stata l’idea di andare a palazzo Chigi. Castellino dice ‘non andiamo’. Parlano con la Digos a cominciare da Aronica, che parla con la Digos, chiedono ‘portateci alla Cgil’. Fanno l’accordo, il cordone di Polizia va avanti e loro vanno dietro la Polizia verso villa Borghese. C’è stato un accordo, una autorizzazione. È stata richiesta l’autorizzazione, mi assumo la responsabilità di quello che dico, sono passati 20 minuti perché si attendeva l’ordine superiore che è intervenuto. Punto. Se ad Aronica avessero detto ‘non ci rompete le scatole’, alla Cgil non sarebbe andato nessuno”.

 

 

 

“Abbiamo - prosegue Taormina - ricostruito i fatti, tutti gli accadimenti, abbiamo a disposizione delle video registrazioni e abbiamo esaminato frammento per frammento tutto quello che è successo dalle 14 e 30 di sabato alle 23. Dai comportamenti si vedrà chi ha sbagliato. Lo sfascio della Cgil è avvenuto in un contesto che deve essere ricostruito. Se prendete le immagini, vedete che Castellino e Fiore e altri, compreso Aronica, non hanno fatto assolutamente nulla. È stato un gruppo di personaggi che hanno sfasciato tutto”. 

 

 

Taormina ha poi spiegato di aver visto i suoi assistiti Fiore e Castellino: “Non rivelo ma cosa mi dice l’assistito, abbiamo ricostruito tutti gli accadimenti dalle 14.30 di sabato fino alle 23. Abbiamo a disposizione la videoregistrazione completa, abbiamo potuto ricostruire i comportamenti di tutti, della polizia, dei miei, dei ‘non miei’. In quella piazza c’erano decine di migliaia di persone, erano tutte di Forza Nuova? Castellino, come Fiore e gli altri, dalla metà di luglio scendono in piazza ogni sabato. Una polizia avveduta forse qualcosa in più l'avrebbe potuta fare. Castellino era sottoposto a misure di prevenzione, quindi le autorità sarebbero dovute intervenire. C’è un ministro dell'Interno - conclude Taormina accusando Luciana Lamorgese - che non ha fatto il suo dovere”.

 

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