ma lui era sposato
Divampa la polemica per le rivelazioni di Ilda Boccassini su Giovanni Falcone: l'amore segreto e la notte insieme
Fanno discutere le rivelazioni amorose contenute nel libro di Ilda Boccassini, magistrato che nella sua carriera ha lavorato nel pool antimafia a Milano e poi a Caltanissetta a seguito della strage di Capaci. Ilda la Rossa, come è stata soprannominata, ha rivelato alcuni dettagli intimi del rapporto con Giovanni Falcone: “Me ne innamorai. È molto complicato per me parlarne. Sicuramente non si trattò dei sentimenti classici con cui siamo abituati a fare i conti nel corso della vita. No. Il mio sentimento era altro e più profondo, non prevedeva una condizione di vita quotidiana, il bisogno di vivere l'amore momento per momento. Ero innamorata della sua anima, della sua passione, della sua battaglia, che capivo essere più importante di tutto il resto. Sapevo di non poter condividere con lui un cinema o una gita in barca, pur desiderandolo, ma non ero gelosa della sua sfera privata, né poteva vacillare la mia. Temevo che - le parole riferite dal Corriere della Sera - quel sentimento potesse travolgermi. E così in effetti sarebbe stato, perché lo hanno ucciso”.
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In quel periodo però Falcone era sposato (dal 1986) con Francesca Laura Morvillo, magistrato assassinata insieme al marito e a tre uomini della scorta nella strage di Capaci compiuta da Cosa Nostra. Ed è quindi divampata la polemica per la scottante storia del passato da amanti: “A Giovanni - va avanti il racconto dell’ex magistrato della procura di Milano - piacevano molto i miei riccioli. Quante volte mi ha detto che i miei occhi ‘erano bellissimi’. Nel giugno del ’91 partimmo per l’Argentina per interrogare il boss Gaetano Fidanzati. Avevo anche un walkman con una cassetta di Gianna Nannini, che ho imposto a Giovanni per tutta la durata del viaggio. Alcune canzoni mi facevano pensare alla nostra storia e le ascoltai più volte, per ore, stringendomi a lui. In top class non c'erano altri passeggeri, eravamo soli in quel lusso rilassante, la nostra intimità disturbata solo dall'arrivo delle hostess. Rimanemmo abbracciati per ore, direi tutta la notte, parlando, ascoltando Gianna Nannini e dedicandoci di tanto in tanto ad alcuni dettagli dell'interrogatorio e ai possibili sviluppi dell'indagine". "Che notte…” la conclusione finale di Ilda la Rossa, arcinemica di Silvio Berlusconi.