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Molinari tira fuori il "metodo Salvini", La Russa e Maglie insorgono: scintile a L'ara che tira

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"Il metodo conta più del merito. Conosciamo la posizione della Lega sulle tasse, farlo in questo momento in modo così aggressivo dopo il voto equivale a mettere una spina nel fianco al governo". L'analisi è del direttore di Repubblica Maurizio Molinari nel corso de L'aria che tira, la trasmissione condotta da Myrta Merlino su La7 mercoledì 6 ottobre. Insomma, per il giornalista lo strappo consumato dai ministri leghisti e da Matteo Salvini sulla delega fiscale al governo in cdm ha un tempismo sospetto arrivando dopo il verdetto delle elezioni amministrative. 

 

Ignazio La Russa sbotta: "Salvini dice bene, una legge delega non è l'oroscopo. Se accettasse il testo ricevuto mezz'ora prima tradirebbe non solo gli elettori della Lega ma anche di tutto il centrodestra, noi di Fratelli d'Italia siamo No-tax", da non confondere con i no vax "con cui non abbiamo niente a che fare" dice l'esponente FdI. Sul tempismo dell'iniziativa La Russa non può che sottolineare come sia stato lo stesso Draghi a imporre il cdm nel giorno dopo il voto, "probabilmente il premier pensava che fosse più semplice ottenere" il via libera. "Ha fatto benissimo Salvini, appoggiato da Giorgia Meloni. Ha fatto ritirare i ministri e ora dopo aver letto le carte rivela che c'è una patrimoniale nascosta". 

 

Le parole di Molinari fanno trasalire anche Maria Giovanna Maglie. "Non credo che quel tipo di riforma catastale" delineata nella delega fiscale vada bene per il Pnrr, "non è una delega in bianco che cambia le cose". "Molinari parla di merito e metodo, è straordinario che lo faccia in un periodo di campagne di fango dove qualsiasi regola è stata superata" dice la giornalista in riferimento ai casi che hanno coinvolto Luca Morisi e Fidanza. "È stravagante pretendere da un leader che ha ammesso la sconfitta il giorno dopo, dopo un cazzotto sul basso ventre, dica "facciamo un minuetto, incontriamoci, mi secca che alzi le tassi'... L'aggressività presunta di Salvini è motivata da una provocazione".  

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