Vaccinati a un passo dall'80%. Ma l'obiettivo del governo non porterà all'immunità di gregge
Sono 42,7 milioni gli italiani con più di 12 anni che hanno completato il ciclo vaccinale. Pari al 79,10%. Il traguardo dell’80% è a un passo. Fino a qualche mese fa si riteneva che fosse questa la soglia da raggiungere per mettere in sicurezza il Paese. Quella che veniva definita l’«immunità di gregge». Oggi, i virologi non sono più convinti che questa protezione collettiva possa veramente esistere, anche perché, come dimostrano gli ultimi dati pubblicati dall’Istituto superiore di sanità sull’efficacia del vaccino, aver completato il ciclo previene dall’infezione nel 77,2% dei casi. Significa che una volta su quattro il virus riesce a "bucare" la protezione garantita dal siero. Francesco Paolo Figliuolo, commissario all’emergenza Covid, ha comunque tutte le ragioni per ritenersi soddisfatto: «C’è stato veramente un risveglio, una rinascita totale. Questa settimana arriveremo all’80%». Intervenuto ieri sera a "Che tempo che fa" su Rai3, ha spiegato anche che l’obbligatorietà del green pass sul posto di lavoro, che entrerà in vigore il 15 ottobre, ha convinto molti scettici a vaccinarsi: «Stimo che per quella data potremo avere intorno all’81% di vaccinati e oltre all’85% di prime dosi e dosi uniche».
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Figliuolo ha illustrato anche altri dati: «Quando sono arrivato eravamo a 4 milioni di dosi di vaccino e oggi siamo a oltre 85 milioni, sembra quasi un sogno. Immunità di gregge? Non esisteva la variante Delta, è un virus insidioso che si trasforma, quindi l’ideale è vaccinare il più possibile. Dobbiamo convincere e informare bene gli indecisi, c’è una fetta di persone che può essere convinta. Credo che giochi la paura "chissà cosa mi iniettando". Il caso AstraZeneca poi ha creato confusione e disagi. E poi girano troppe fake news e a loro dico di informarsi dagli scienziati». L’effetto green pass sulla ripresa delle vaccinazioni è chiaro. «La media è risalita a 70.000 unità al giorno - ha spiegato ancora il generale - credo che questa sia la scelta giusta». Uno zoccolo duro di timorosi resiste comunque. «Tre milioni di over 50 non sono ancora vaccinati e una fetta significativa tra forze dell’ordine e militari - ha continuato Figliuolo -. Dobbiamo migliorare nella fascia 50-59 e 60-69. Ringrazio i giovani, c’è stato exploit nella fascia 20-29. Per quanto riguarda forze dell’ordine e armate si stanno facendo delle verifiche, come quelle fatte tempo fa sul personale scolastico, perché forse qualcuno si è vaccinato non come categoria o ha avuto il Covid e deve ancora essere registrato. Tuttavia faremo iniziative e open day nei siti della Difesa per convincerli».
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Dall’ultimo report della struttura commissariale risulta che i cinquantenni (fascia d’età 50-59) ancora in attesa della prima dose siano 1,5 milioni. I sessantenni (60-69) 866mila. Quasi 500mila i settantenni (70-79). Nel personale scolastico, invece, mancano all’appello 90mila persone. Tornando all’immunità di gregge, anche i virologi sono scettici che questo concetto possa ritenersi ancora valido. Ad esempio, Vittorio Sambri, docente di Microbiologia dell’Università di Bologna, intervistato dal "Resto del Carlino", ha spiegato che «la protezione che otteniamo con il vaccino riduce la malattia, ma non "sterilizza" il paziente». Mentre il virologo Fabrizio Pregliasco ritiene che l’immunità di gregge si possa comunque raggiungere, ma a patto di vaccinare il 90% della popolazione, compresi i bambini, «solo così, forse si arriverebbe a uno spegnimento del virus Sars-CoV2». Obiettivo che anche l’esperto ritiene molto ambizioso.
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