Città della Pieve, l'ultimo orrore: "Foto del figlio insanguinato via social". Madre fermata per omicidio volontario
Particolari raccapriccianti arrivano sulla tragica storia di Città della Pieve, in provincia di Perugia, dove una donna è accusata di aver ucciso il figlio di due anni ieri a Po Bandino, nel comune umbro. Nel pomeriggio di domenica 1 ottobre era entrata in un supermercato e aveva adagiato sul nastro trasportatore di una cassa il corpo senza vita del bambino.
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La 43enne ungherese avrebbe inviato una foto del bambino ferito e insanguinato al padre del piccolo, attraverso una piattaforma social. Lo riferiscono gli investigatori. L’uomo, che non si trova in Italia, avrebbe così chiamato le forze dell’ordine. La donna si trova in carcere a Capanne (Perugia).
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Partanto è omicidio volontario aggravato l’ipotesi di reato avanzata dal pm. Il fermo, spiegano fonti della procura di Perugia, si è reso necessario visti i "numerosi e significativi elementi" emersi durante le prime indagini. Secondo quanto ricostruito, la madre sarebbe stata l’unica persona ad aver trascorso con il piccolo le ore precedenti alla morte, come emerge sia dalle testimonianze raccolte sia dalla visione dei filmati delle telecamere di zona. Da quanto si apprende, nei pressi del supermercato, oltre al passeggino, su cui ci sono delle macchie ancora non identificate che potrebbero essere sangue, sono stati rinvenuti giocattoli, un peluche, un pannolino usato e tracce di alimenti. Inoltre, nei dintorni del casale abbandonato, vicinissimo al supermercato dove è stato trovato il piccolo, è stata rinvenuta anche una maglietta sporca di sangue con dei tagli sulla parte anteriore ed una felpa della madre.
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La madre del bimbo è stata assistita da un avvocato difensore. Nel corso dell’interrogatorio, la madre ha fornito versioni confuse e contraddittorie, che hanno spinto gli inquirenti all’emissione del decreto di fermo.