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Reithera, il gran pasticcio del Cts con i volontari del vaccino italiano: "La protezione non è uguale agli altri sieri"

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Dario Martini
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Il calvario dei volontari del vaccino ReiThera è destinato a durare. Chi ha partecipato alla sperimentazione dell'unico siero prodotto in Italia si trova ancora in un limbo. Questo farmaco, infatti, non è mai stato autorizzato a causa della bocciatura della Corte dei conti nel maggio scorso. I 900 volontari, però, sono vaccinati a tutti gli effetti, ma non possono ottenere il green pass.

Per risolvere questa contraddizione, a inizio agosto il ministero della Salute, previo parere favorevole del Comitato tecnico scientifico, li ha esentati dall'obbligo di avere il certificato verde. L'esenzione aveva una scadenza, il 30 settembre. Così, pochi giorni fa, il dicastero guidato da Roberto Speranza ha prorogato l'esenzione per altri due mesi, fino al 30 novembre. Cosa accadrà dopo non si sa.

Fino ad oggi non si conoscevano le valutazioni che hanno portato il Cts a dare il parere favorevole all'esonero dal green pass. Gli esperti guidati da Silvio Brusaferro e Franco Locatelli ne hanno discusso il 5 agosto scorso. Il verbale della seduta è stato desecretato recentemente. Per prima cosa, gli scienziati affrontano il problema di quei volontari che, invece della doppia dose, ne hanno ricevuta una sola, ma «contenente il doppio del quantitativo».

«Secondo i ricercatori che hanno partecipato alla sperimentazione - si legge nel verbale - non vi sarebbero evidenti differenze nei dati laboratoristici relativi alla risposta immune dei soggetti che hanno ricevuto le due dosi (per i quali il Cts, nella seduta del 30 luglio u.s., ha ritenuto possibile concedere un'esenzione ai fini dell'ottenimento del green pass) e dei soggetti che hanno ricevuto la dose di misura doppia. Queste valutazioni non hanno, tuttavia, formato oggetto di studi pubblicati e verificabili. Ritiene, pertanto, il Cts che, ai fini della concessione della suddetta esenzione, non possa considerarsi sufficiente la singola somministrazione, benché di dose doppia, del vaccino sperimentato da ReiThera, essendo a tal fine necessaria la somministrazione una ulteriore dose di vaccino diverso, approvato dalle agenzie regolatorie nazionali o dell'Unione europea».

Per chi ha ricevuto l'unica dose del vaccino italiano, seppur potenziata, quindi, non c'nulla da fare. Se vogliono il green pass devono ricevere un'altra dose di Pfizer o Moderna. A questo punto, il Cts esamina anche il caso dei volontari che hanno ricevuto la doppia dose di ReiThera. «Le ragioni per le quali si è ritenuta praticabile la soluzione dell'esenzione - scrivono gli esperti - risiedono nel particolare favore con il quale va considerata la scelta dei volontari che hanno partecipato alla sperimentazione, anche al fine di non scoraggiare la partecipazione di volontari a future sperimentazioni.

Il Cts ritiene, inoltre, di sottolineare che queste ragioni non implicano in alcun modo l'esistenza di evidenze che supportino un giudizio di equivalenza, dal punto di vista della copertura immunologica, tra la condizione di chi ha completato il ciclo vaccinale con uno dei vaccini approvati dalle Agenzie Regolatorie e quella di chi ha completato il ciclo vaccinale sperimentale di ReiThera. Il Cts ritiene di raccomandare che questa precisazione venga esplicitata ai diretti interessati». Tradotto: noi li esentiamo dall'obbligo del green pass, ma sappiano che il vaccino che hanno ricevuto non li protegge quanto gli altri.

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