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Il dramma di Roberto Castelli dopo il vaccino: "Sono un dead man walking". D-dimero alle stelle, che cos'è

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Torna in tv Roberto Castelli, nome storico della Lega di Umberto Bossi e non solo per commentare le vicende d'attualità del partito di Matteo Salvini, dall'inchiesta su Luca Morisi all'intervista delle polemiche di Giancarlo Giorgetti. 

 

A riportare alla ribalta il politico è quanto avvenuto dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid. "Sono una vittima del vaccino, non lo posso provare ma ragionevolmente è così", dice l'ex ministro martedì 28 settembre a Tiziana Panella nel corso di Tagadà, il programma di approfondimento di La7. "Ho avuto la dose a luglio, e ho avuto problemi e sono passati i mesi. Ora ho un indicatore di rischio trombosi alle stelle", dice Castelli. 

 

"Incrocio le dita e spero di uscirne. Il paradosso è che mia moglie non si è vaccinata, ha avuto il Covid e ora sta benissimo". Le parole del leghista lasciano tutti di stucco. "Dovrei essere oscurato da Telegram e dai social perché porto una narrazione basata sulla mia esperienza diversa da quella del mainstream. Non sono no vax, tant'è che mi sono vaccinato. Ma oggi ci penserei due volte". 

 

Ma cosa ha Castelli? "Non avevo nulla, stavo bene. Dopo una settimana" dalla dose sono cominciati i guai. "Un valore  che per me fino ad allora era completamente sconosciuto è salito alle stelle. È il D-dimero', un indicatore del rischio di trombosi. Non ho mai avuto problemi simili. Ora incrocio le dita perché è estremamente elevato e sono una sorta di dead man walking. Speriamo di no". "Ma no", prova a sdrammatizzare la Panella. "Faccio le corna", conclude Castelli 

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