NaturaSì: tamponi gratis ai lavoratori no vax. Burioni furibondo lancia il boicottaggio
La catena di supermercati bio NaturaSì ha deciso che pagherà il tampone ai propri lavoratori che non hanno il green pass e non sono vaccinati. Apriti cielo! I virologi sono già in rivolta. Roberto Burioni, professore di virologia all’Università San Raffaele di Milano, è scandalizzato: "Se una catena di supermercati liscia il pelo ai no vax deve mettere in conto di perdere i clienti che hanno fatto il proprio dovere di cittadini vaccinandosi. Con me NaturaSì ha chiuso".
Se una catena di supermercati liscia il pelo ai novax deve mettere in conto di perdere i clienti che hanno fatto il proprio dovere di cittadini vaccinandosi.
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) September 21, 2021
Con me NaturaSì ha chiuso. pic.twitter.com/ptqBe61MDw
L’azienda del bio italiano NaturaSì spiega così la sua decisione di assicurare i tamponi gratis ai propri lavoratori: "Siamo intenzionati, per garantire il rispetto delle nuove norme sul green pass, a permettere a tutti i lavoratori di svolgere la propria attività in azienda liberamente, contribuendo come Gruppo al costo dei test previsti dalla legge", dice Fabio Brescacin, presidente di NaturaSì. "Non vogliamo - prosegue - entrare nella polemica: la nostra azienda vuole garantire un aiuto ai nostri collaboratori. Per noi, come azienda del biologico italiano, in armonia con la nostra missione, sono validi tre principi fondamentali: il rispetto della salute delle persone e della Terra, il rispetto della libertà individuale, i diritti e la dignità dei lavoratori".
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Una posizione, quindi , nettamente diversa da quella del governo, che ha deciso di non far pagare il tampone solo a quelle persone che possono esibire un certificato di esenzione dalla campagna vaccinale. "La società tutta sta vivendo una situazione complessivamente molto difficile, con la comparsa del virus - continua Brescacin - e vogliamo evitare le lotte e le divisioni che purtroppo il virus ha esasperato nella relazione tra le persone, nel dibattito pubblico e nelle aziende". Quella di contribuire al costo del tampone è una scelta di non facile gestione, sottolinea l’azienda, considerando i .1600 dipendenti e gli oltre 300 negozi di cui una parte gestita da imprenditori in franchising. "L’azienda valuterà congiuntamente con i responsabili dei punti vendita l’attuazione degli strumenti più adeguati a garantire, nella massima sicurezza, l’accesso al lavoro nei negozi NaturaSì, rispettando e tutelando sia le scelte dei lavoratori che quelle dei clienti, appoggiandosi per i test ai centri autorizzati" conclude Brescacin.