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Vaccino Pfizer, l'agenzia del farmaco Usa boccia la terza dose: "Non si conoscono i rischi"

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L'agenzia del farmaco Usa boccia le terze dosi di vaccino Pfizer che il presidente Biden voleva destinare a tutti gli americani. Per la Fda non si conoscono a sufficienza i potenziali rischi di una nuova somministrazione di massa a chi ha già ricevuto le prime due. Non è, però, una bocciatura completa. Perché le terze dosi sono state approvate comunque per chi ha più di 65 anni e per i soggetti fragili. Nelle scorse settimane Joe Biden aveva manifestato entusiasmo per il nuovo richiamo del vaccino contro il Covid. Le terze dosi sarebbero dovute scattare fin dall'inizio della prossima settimana, come mossa decisiva per contrastare l'aggravarsi della pandemia, a causa della variante Delta. Il parere degli esperti, non vincolante, è stato netto: i voti contrari sono stati 16, quelli a favore 12. «Probabilmente sarà efficace per gli anziani - ha commentato uno dei 'saggi" che ha votato contro il via libera, Ofer Levy - ma non credo ci siano ancora dati certi».

Alcuni membri della Food and Drug Administration hanno espresso frustrazione per il fatto che Pfizer aveva fornito pochi dati sulla sicurezza delle dosi extra. Molti hanno anche sollevato dubbi sul valore dei booster di massa, piuttosto che di quelli mirati a gruppi specifici. «Non credo che una dose di richiamo contribuirà in modo significativo al controllo della pandemia», ha affermato il dottor Cody Meissner della Tufts University. «E penso che sia importante che il messaggio principale che trasmettiamo sia che dobbiamo dare a tutti due dosi».

La dottoressa Amanda Cohn dei Centers for Disease Control and Prevention ha dichiarato: «In questo momento è chiaro che i non vaccinati stanno guidando la trasmissione del virus negli Stati Uniti». I membri del gruppo si sono anche lamentati del fatto che i dati forniti dai ricercatori israeliani sulla loro campagna di richiamo potrebbero non essere essere adatti per prevedere de) che avverrà negli Stati Uniti. Bisogna ricordare che l'Italia al momento ha dato il via libera alle terze dosi per le categorie più fragili e le persone immunodepresse.

Ma sia l'Aifa che il Cts non hanno sollevato obiezioni al fatto che nei prossimi mesi le terze dose saranno estese a tutto il resto della p op olazione. Intanto, ieri il commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha pubblicato il report settimanale sulle vaccinazioni. Sono circa tre milioni e mezzo (3.424.070 per l'esattezza) i cittadini italiani over 50 che non si sono ancora sottoposti ad alcuna dose di vaccino anti-Covid, pari al 12,3% di questa fascia di età. Oltre la metà di questi sono tra i 50 ed i 59 anni, pari al 17% di questa fascia d'età.

Dai dati, inoltre, si evidenzia che rispetto ad una settimana fa i vaccinati over 50 sono aumentati di circa 100mila unità. Nella fascia 12-15 anni, invece, in 1.037.566 (pari al 45%) sono in attesa di prima dose o dose unica, mentre in quella 16-19 anni sono 546.601 (23,54%). Pere quanto riguarda il personale scolastico sono ancora 90mi1a i non vaccinati. La settimana scorsa erano 103mi1a. Resta stabile, invece, il numero di chi non ha fatto neanche una dose tra medici e infermieri: 37mila. Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute, a Gusano Italia Tv si è espresso così sull'obiettivo dell'80% di vaccinati entro settembre: «È realistico, ma non sufficiente. Con la variante Delta dobbiamo puntare più in alto. La struttura commissariale sta facendo un grandissimo lavoro. Siamo partiti in ritardo, ma ora abbiamo superato Paesi come Usa e Israele. Pei-6 non ci dobbiamo accontentare dell'80%, dobbiamo arrivare almeno al 90%. Io sono favorevole all'obbligo vaccinale come misura risolutiva dei problemi».

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