Rischio trombosi in giovani e donne, ora l'Ema "assolve" il vaccino Astrazeneca: seconda dose sicura
L'agenzia europea per il farmaco "rabilita" il vaccino anti-Covid Astrazenaca e continua a raccomandare la seconda dose con lo stesso siero. È la conclusione comunicata dall’ Ema dopo che il comitato Chmp dell’ente regolatorio Ue ha completato la sua ulteriore analisi dei dati sul rischio di insoliti coaguli di sangue associati a bassi livelli di piastrine, e sull’uso di una seconda dose di Vaxzevria.
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"L’evidenza non ha consentito di identificare particolari fattori di rischio che rendono più probabile la Tts (trombosi con sindrome da trombocitopenia)" dopo la vaccinazione anti-Covid con AstraZeneca. Conclusioni che rafforzano, informa l’Ema, il parere provvisorio di aprile 2021. Un parere scientifico su questi punti era stato richiesto dalla Commissione Europea a seguito delle prime segnalazioni di Tts associate al vaccino. L’agenzia spiega di avere "analizzato tutti i dati disponibili, inclusi gli ultimi provenienti da segnalazioni spontanee relative alla Tts nella banca dati di farmacovigilanza EudraVigilance, dati dettagliati sulle vaccinazioni degli Stati membri e un ulteriore studio commissionato sul rischio di coaguli di sangue che è stato esaminato in dettaglio dal Comitato per la sicurezza Prac dell’Ema. La conclusione è che non è stato possibile rilevare fattori di rischio specifici che rendono più probabile sviluppare la rara condizione".
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"Sebbene segnalazioni spontanee, se messe in relazione all’esposizione, abbiano suggerito che il rischio può essere maggiore nelle donne e negli adulti più giovani, e minore dopo la seconda dose rispetto alla prima, i limiti del modo in cui i dati vengono raccolti - precisa l’Ema - implicano che nessuna di queste differenze potrebbe essere confermata".
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Quindi "resta la raccomandazione di continuare a somministrare una seconda dose di Vaxzevria tra le 4 e le 12 settimane dopo la prima, in linea con le informazioni di prodotto".