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Otto e mezzo, il professor Galli va allo scontro con Brusaferro: "Slogan politici sul Covid"

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Il green pass può essere l’arma per uscire definitivamente dalla pandemia? Dopo la decisione del Governo Draghi di allargare le maglie della certificazione verde, che dal 15 ottobre sarà obbligatorio per i lavoratori pubblici e privati, si discute di quali saranno in futuro i numeri del Covid. Ad Otto e Mezzo, programma di La7 condotto da Lilli Gruber, è ospite il professor Massimo Galli, primario di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, che viene interrogato sull’ultima decisione della politica: “La politica ha fatto ciò che era possibile nell’immediato. E spero che funzioni. Tutto lo scalpore che suscita dovrebbe aiutare molti indecisi a prendere la decisione di vaccinarsi. Quella sui tamponi mi sembra una recita a soggetto. È difficile pensare che le persone possano andare avanti a lungo tamponandosi ogni x giorni e comunque c'è un modo molto facile per non farlo, vaccinarsi. Sono decisioni logiche in questo momento. L’imposizione dell’obbligo avrebbe richiesto un tempo maggiore, non escludo che prima o poi ci si arriverà. Dipenderà da quante persone si vaccineranno nei prossimi tempi”.

 

 

La Gruber però interviene e chiede all’infettivologo come mai in Gran Bretagna si possa girare liberamente senza green pass: “I vaccini - replica Galli - sono fantastici e molto validi, evitano di andare in cimitero e prima di andare in ospedale e in rianimazione. Ma non è altrettanto valido nell'evitare completamente i contagi, altrimenti il problema sarebbe vicino dall'essere risolto. Avremmo la possibilità di raggiungere l'immunità di gregge, che non abbiamo perché c'è una variante stranamente diffusiva e perché ci sono ancora molti non vaccinati. Senza il vaccino continueremmo a contare i morti a migliaia, col vaccino abbiamo arginato il problema. Santa mascherina di Vergine martire ci serve molto, ma è un presidio di protezione individuale. Ma anche il vaccino lo è. Quelli che non si sono infettati - prosegue l'esperto nella puntata del 17 settembre - non possono sperare nel paravento degli altri, questa cosa non sarà sufficiente. La società che vuole camminare è quella che lavora e quindi si pone il problema del green pass sul posto di lavoro. Non è un super green pass".

 

 

Galli va su di giri quando Francesco Borgonovo, giornalista de La Verità, lo incalza sul caso Gran Bretagna e sul fatto che l'Italia in questo momento - Silvio Brusaferro dixit - è uno dei paesi con la minore circolazione del virus: "Non c'è un problema di scelte scientifiche, i dati non sono opinioni, ma di scelte politiche. Ogni paese - sottolinea Galli, quasi adirato - ha la sua politica e i suoi problemi. Non si usino slogan, si mettano in fila i dati europei". Bogonovo si difende: "L'ha detto Brusaferro!" e Galli quasi se ne frega delle parole del portavoce del Comitato Tecnico Scientifico: "Pazienza! Ha espresso una sua opinione". "Non mi piace la parole super green pass" chiosa Galli.

 

 

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