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L'Aria che tira, "pressione delle industrie farmaceutiche”. Silvio Garattini svela tutto sulla terza dose

Giorgia Peretti
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Calma e prudenza con la terza dose. Silvio Garattini raccomanda cautela nella somministrazione generalizzata del siero di richiamo del vaccino anti-Covid. Il presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, è ospite nella puntata di giovedì 16 settembre de “L’Aria che tira”, il talk show mattutino condotto da Myrta Merlino in onda su La 7. Il professore esordisce sottolineando la pressione delle aziende farmaceutiche: “Vorrei aspettare, certamente l'industria farmaceutica è molto interessata la terza dose e sta molto spingendo in questa direzione. Però io aspetterei di vedere i risultati perché ci sono sperimentazioni in corso e bisogna stabilire chi ne ha veramente bisogno penso che siamo tutti d'accordo sul fatto che coloro che hanno il trapianto d'organo o che hanno terapia immunodepressive rispondono molto poco hanno bisogno della terza dose”.

 

 

Sarebbe sconsigliato, per tutti coloro che godono di buona salute, sottoporsi al test di verifica degli anticorpi prima di procedere con la terza dose perché “quello che conta in un vaccino non sono solo gli anticorpi sono tutte le risposte immunitarie che derivano da un vaccino. Prima di tutto la memoria cioè è importante sapere quanto dura la memoria immunitaria vuol dire che se si ripresenta questa proteina del virus l'organismo è in grado di reagire perché si ricorda che questo è un insulto all’organismo, quindi, elabora la risposta”.

 

 

Dunque, conclude Garattini il suo intervento ribadendo la sua posizione, aggiungendo una questione: “Errore partire con una campagna generalizzata allo stato attuale, non dimentichiamoci che occuparci dei paesi a basso reddito non è un atto di beneficenza è una forma di sano egoismo perché il vantaggio ritorna da noi. Se non vacciniamo tutto il mondo, quello che facciamo noi nei paesi rischia di essere inutile perché rischiamo di aver qui delle varianti che sono insensibili ai nostri vaccini e quindi dobbiamo ricominciare tutto da capo”.

 

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