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Test salivari, mascherine e green pass, tutti i nodi del ritorno a scuola

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Cinque notti prima della scuola e cinque problemi che non fanno dormire sereni i presidi, alle prese con nuove regole e adeguamenti informatici, senza dimenticare l’eventualità che il virus ricominci a circolare. Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Presidi di Roma e del Lazio, ha ascoltato con attenzione le parole del ministro Patrizio Bianchi alla Camera. E così le commenta: «La prima difficoltà dei presidi deriva dal fatto che non è ancora disponibile la piattaforma per verificare il green pass obbligatorio per il personale scolastico. Il ministro ha garantito che dal 13 settembre la avremo a disposizione, ma sarebbe stato utile per tutte le scuole testarla con qualche giorno d’anticipo». Il secondo punto riguarda le mascherine: «Il ministro, citando il decreto legge del 6 agosto, ha confermato la possibilità di abbassare la mascherina in aula qualora gli studenti della stessa classe, e naturalmente gli insegnanti, siano tutti vaccinati. Visto che non sarà possibile chiedere questa informazione né ai genitori né agli alunni, noi presidi vorremmo sapere come comportarci. Anche in questo caso ci aspettiamo una piattaforma che ci aiuti a gestire la situazione nel rispetto della privacy».

 

 

 

 

 

 

In terzo luogo, il ministro ha assicurato fin dal primo giorno di scuola la presenza di tutti gli insegnanti: «Da quello che ci risulta - spiega Rusconi - molte graduatorie sono inesatte». C’è poi lo spettro del ritorno alla didattica a distanza: «È giusto lavorare per tenere le scuole aperte - sottolinea il presidente dell’Anp di Roma e del Lazio - ma non possiamo purtroppo escludere del tutto situazioni di ritorno alla Dad. Manca totalmente la formazione degli insegnanti. Ci sarebbe la necessità di intervallare le lezioni con video, slide e altri materiali: al di là delle competenze del singolo insegnante, manca da parte del ministero un supporto formativo in tal senso». Quinto e ultimo punto, particolarmente sensibile nelle grandi città, riguarda i trasporti: «Manca ancora la conferma dei due orari di ingresso: a Roma il primo turno sarà alle 8, con il 60% degli alunni, e il secondo non sappiamo se alle 9.40 o alle 10, con il 40% degli alunni. Avevamo chiesto delle linee dedicate ma non siamo stati accontentati: speriamo almeno che ci siano controlli su bus, tram e metropolitane. Non vogliamo più vedere le foto che ricevevamo dai nostri studenti l’anno scorso».

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