indagini in corso

Gratta e Vinci rubato, "non solo furto". La scoperta choc sul tabaccaio napoletano

Giada Oricchio

Ruba il “Gratta e Vinci”, scappa, finisce nei guai e rifà i conti con un passato oscuro. Potremmo sintetizzare così l’incredibile storia di Gaetano Scutellaro. La vicenda è quella di un’anziana 70enne che ha comprato un “Gratta e Vinci”  in una tabaccheria del quartiere Materdei di Napoli, ha scoperto i numeri ed è rimasta incredula: possibile che avesse vinto 500 mila euro? Per sicurezza l’ha fatto vedere al negoziante che a sua volta lo ha mostrato a Scutellaro, marito della titolare dell’esercizio. Ebbene, davanti a cotanta fortuna, l’uomo ha infilato il casco ed è scappato sulla sua Vespa, ma è stato fermato all’aeroporto di Fiumicino mentre cercava di imbarcarsi per Fuerteventura dopo aver depositato il biglietto vincente (bloccato immediatamente dai Monopoli di Stato) in una banca di Latina. Scutellaro si è difeso dicendo che il tagliando era suo, che credeva fossero 500 euro e non 500mila, che la signora anziana aveva solo l’incarico di riscuoterlo al suo posto affinché la moglie non pretendesse la metà e che non stava fuggendo all’estero, ma voleva solo prendersi una pausa dallo stress.

I carabinieri non gli hanno creduto e hanno ritrovato il ticket in una cassetta di sicurezza dell’agenzia bancaria di Latina dove Scutellaro aveva aperto un conto corrente venerdì scorso. Ora il tagliando è sotto sequestro l’uomo è rinchiuso  nel carcere di Santa Maria Capua Vetere con l’accusa di furto e tentata estorsione, la moglie (lui sostiene che sono separati, nda) rischia la chiusura dell’attività perché a lei è intestata la licenza e la signora che credeva di essere stata baciata dalla dea bendata è sull’orlo di una crisi di nervi. La fantasiosa ricostruzione non ha convinto gli inquirenti non solo alla luce delle diverse testimonianze, dei filmati delle telecamere e al fatto che secondo tutti lui era di fatto il titolare della tabaccheria, ma anche per la fedina penale tutt’altro che immacolata riemersa agli archivi delle forze dell'ordine.

Secondo quanto riporta il “Corriere della Sera”, infatti, Scutellaro è stato coinvolto diverse volte in indagini su bande napoletane specializzate in rapine a gioiellieri e rappresentati di preziosi che colpivano soprattutto al Centro-Nord. Una di queste rapine si sarebbe conclusa con la morte della vittima. Ci sarebbero dei precedenti a suo sfavore ma a quanto pare erano stati superati visto che era un uomo libero. Forse non un semplice tabaccaio che ha perso la trebisonda, ma sicuramente un uomo libero. Fino a oggi.