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Il gratta e vinci rubato era in una banca di Latina

Sequestrato il tagliando e tabaccaio fermato

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Il gratta e vinci da 500mila euro che sarebbe stato rubato da Gaetano Scutellaro a un’anziana signora è stato ritrovato in una banca a Latina. Il tagliando vincente è stato posto sotto sequestro. L’uomo, un tabaccaio di 57 anni del quartiere Materdei, aveva aperto un conto in una banca a Latina dove aveva depositato il biglietto vincente. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), su impulso del Direttore dell’Ufficio Giochi Numerici e Lotterie, Stefano Saracchi, aveva già provveduto al blocco della riscossione del biglietto risultato vincente.

Il tabaccaio fermato si era presentato presso gli uffici della Polizia di Frontiera al fine di sporgere denuncia nei confronti di una donna che, a suo dire, lo aveva accusato falsamente di avergli sottratto un tagliando vincente. È quanto emerso dalle ricostruzioni della polizia che ha fermato l’uomo, in procinto di lasciare l’Italia per raggiungere le Canarie.

L'uomo si difende: «Il biglietto l’ho fatto comprare io da un mio conoscente il giorno prima, alla signora avevo chiesto soltanto di andare a riscuotere la vincita che credevo ammontasse soltanto a 500 euro. Volevo fuggire all’estero perché non mi sento sicuro a Napoli. Io non sono il tabaccaio, ma l’ex-marito della titolare», ha detto Scutellaro al sito iNews24.it.

«Dopo aver grattato mi ero accorto di una vincita, ma credevo ammontasse solo a 500 euro. Ho chiesto un piacere alla signora, se potesse ritirarla al posto mio», insiste. Quando però la donna, così come ricostruisce Scutellaro, ha tardato a uscire dalla rivendita con il denaro, lui si sarebbe avvicinato e le ha chiesto «cosa fosse successo e lei mi ha detto che bisognava andare in banca per ritirare la vincita. Mi sono fatto consegnare il tagliando e sono andato via. Questo è stato tutto registrato dalle telecamere della tabaccheria». E torna a ribadire che ha provato ad allontanarsi sa Napoli «per paura, non avevo nemmeno letto le notizie della denuncia della signora».

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