Sileri va contro Draghi e si oppone al vaccino obbligatorio. L'annuncio: via le mascherine con il green pass
Il vaccino obbligatorio sta causando una serie di scossoni al Governo di Mario Draghi. Dopo che già Matteo Salvini ha espresso la propria contrarietà all’introduzione di un obbligo anche il sottosegretario al Ministero della Salute, Pierpaolo Sileri, va in direzione contraria rispetto al Premier: “Dovremmo chiederci con quale scopo imporreremmo l'obbligo. Lo facciamo perché la popolazione si sta vaccinando? Non avrebbe senso. Perché le persone a rischio invece non si vaccinano? No, non è così. In molte regioni quasi sfiorano il 100%. Riteniamo che così le raggiungeremmo in tempi più rapidi? Non credo, c'è anche il rischio di un effetto opposto. Mi pare evidente che sia opportuno tenere l'opzione dell'eventuale obbligo nel cassetto, ma andrebbe valutata solo come estrema ratio. È prematuro. Un obbligo - afferma in un’intervista a Il Messaggero - deve avere utilità immediata proporzionata al rischio epidemico e ora le cose stanno andando bene. Poi dovremmo anche chiederci che fanno gli altri Paesi. L'unico a introdurre l'obbligo nel mondo occidentale può davvero essere l'Italia? E su quale base? I nostri tassi di vaccinazione sono tra i più alti. Non avrebbe senso incrementarli oltre mentre magari Paesi vicini sono fermi o hanno numeri più bassi. Al limite potrebbe avere un senso qualora fosse una scelta diffusa. Cioè decida l'Ue se è il caso, come fatto per il Green pass”.
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Sileri punta tutto sul green pass: “Estendiamolo, sarà efficace. Ed è lo strumento che ci ha permesso di tenere a bada la quarta ondata. È il mezzo per non aver di nuovo dinanzi ai nostri occhi lo spettro della riduzione dei nostri spazi vitali. E mi riferisco a alle chiusure associate ai passaggi di colore. Credo inoltre che il pass dovrebbe portare a dei vantaggi in più. Ad esempio - dice illustrando la sua proposta - in uno luogo dove tutti hanno la certificazione forse sarebbe ora di eliminare le mascherine e il distanziamento sociale. In Svizzera lo fanno già. E più che un incentivo credo sarebbe il modo per far comprendere lo strumento”. Un ulteriore incentivo alla vaccinazione che di fatto renderebbe inutile imporre un obbligo.
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