Green pass, via all'estensione: si parte dai dipendenti pubblici. Sui trasporti si spacca il Governo
Non ci sono pause al cantiere green pass. Palazzo Chigi viaggia spedito con l’obiettivo di estendere l’obbligatorietà del certificato verde anti Covid-19 a più categorie. Tutto si deciderà nella cabina di regia di giovedì prossimo. Dopodiché, un relativo decreto voluto dal premier Mario Draghi, dovrebbe entrare in vigore da ottobre. In estrema sintesi, il provvedimento dovrebbe estendere il certificato a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione, ma anche a tutti i lavoratori impiegati in settori in cui è già necessaria la carta verde per gli utenti. E sono tanti: ristoratori, baristi, camerieri, dipendenti di cinema e palestre. Lavoratori che sarebbero obbligati a esibire la prova di avvenuta vaccinazione (o di tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore) per poter accedere ai luoghi di lavoro. Gran parte dell’esecutivo Draghi sposa questa linea. Uno tra tutti, il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, secondo cui il green pass «bisogna estenderlo a tutto il mondo del lavoro pubblico e privato in maniera tale che ci sia una sorta di passaporto che deve mettere in sicurezza tutto il mondo del lavoro e delle relazioni sociali».
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Già domani Cgil, Cisl e Uil incontreranno i rappresentanti di Confindustria e Confapi proprio sull’obbligo del certificato verde nei luoghi di lavoro. Com’è noto, dallo scorso primo settembre è obbligatorio il green pass per salire su treni, aerei o autobus che attraversano più di una regione. Le uniche eccezioni riguardano il trasporto pubblico locale, che però potrebbe essere inglobato nel nuovo provvedimento che è sul tavolo di Draghi. Infatti, gran parte dell’esecutivo, vorrebbe richiederlo anche per usufruire di bus, tram e metropolitane. Tra i nodi principali che il premier dovrà sciogliere c’è quello della scuola. L’obbligo del certificato verde, com’è noto, è già in vigore per docenti, personale scolastico e studenti universitari, ma si studia per riuscire ad estenderlo anche agli over 12. Ma la proposta del ministro della Cultura, Dario Franceschini, non sembra avere tanto seguito in quanto i minorenni hanno avuto accesso al vaccino soltanto da fine maggio. I bene informati parlano di un Draghi che sul green pass non farà sconti a nessuna categoria produttiva. Addirittura, il premier, punta ad estendere l’obbligo del certificato verde a tutti i lavoratori del settore privato. E, in tal senso, il presidente del Consiglio si aspetta che i dipendenti pubblici facciano da apripista per scardinare le ultime resistenze sindacali.
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Ricordiamo che oltre per i casi già citati, il green pass oggi serve per sedersi ai tavoli al chiuso di ristoranti, bar, pub, pasticcerie e gelaterie. Non è necessario, invece, per i tavoli all’aperto o per le consumazioni al bancone. La certificazione verde serve inoltre per svolgere attività sportiva al chiuso in palestre, piscine, circoli sportivi e centri benessere, ma anche per accedere agli stadi e ai palazzetti dello sport, fermo restando i limiti di capienza stabiliti in base al colore della zona. Obbligo di Green pass anche per attività come spettacoli aperti al pubblico, concerti, cinema, teatri, musei, mostre, ma anche sagre, fiere, convegni e congressi. Infine, grazie a un emendamento approvato dalla commissione Affari sociali della Camera, il certificato verde avrà una validità di 12 mesi per vaccinati e guariti che hanno effettuato la monodose.
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