il capo aifa a draghi
Vaccino obbligatorio, il capo dell'Aifa Palù mette in chiaro: la responsabilità è della politica
"Sì a entrambe le domande". Il premier Mario Draghi ha aperto così all'obbligo del vaccino per il Covid e alla terza dose, rispondendo a una domanda nella conferenza stampa di giovedì 2 settembre. Insomma sì all'obbligo quando Ema e Aifa daranno piena approvazione al farmaco, per ora usato in via emergenziale.
Leggi anche: La Lega si spacca in due sul vaccino obbligatorio: no di Giorgetti, Zaia e Fedriga alla linea Salvini
A ’Buongiorno' su Sky Tg24 il virologo Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa e componente del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus, ha spiegato come per questa scelta serve tempo e un iter di legge ordinario. "Di fronte a una pandemia con 4 milioni e mezzo di morti, con 130 milioni di soggetti infettati, che ha devastato il mondo, credo che pensare a un obbligo vaccinale da un punto di vista scientifico, sia molto razionale", ha dichiarato Palù.
Leggi anche: In Onda, “no-vax parassiti”. Il paragone di Carofiglio e poi Parenzo rincara la dose: scrocconi
"Quello del presidente del Consiglio" Mario Draghi su una possibile obbligatorietà del vaccino anti-Covid "è un ’sì’ che apre a un’ipotesi di lavoro". Servirebbe infatti una legge il cui iter comporterebbe dei tempi non brevissimi, ma se anche l’obbligo dovesse arrivare dopo Natale "certamente, sicuramente, sarebbe ancora utile" secondo il virologo. Che avverte: "Sta alla politica adesso assumersi la responsabilità". "Ricordiamo, vorrei segnalarlo ancora una volta che tra gli over 50 abbiamo più di 4 milioni che non si vaccinano: non solo no vax, ma anche esitanti".
Leggi anche: In Onda, "obbligo vaccinale sacrosanto". Myrta Merlino loda Mario Draghi: voglio vivere liberamente
Per far scattare l'obbligo, riassume Repubblica, il vaccino dovrà anzitutto essere dichiarato dall'Ema (Agenzia europea del farmaco) e dall'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) non più farmaco emergenziale ma ordinario. Una decisione analoga a quella presa negli Stati Uniti dalla Fda (Food and drug administration) che ha approvato in via definitiva il vaccino Pfizer dai 16 anni in su, mentre persiste l'uso emergenziale per i ragazzi tra 12 e 15 anni e per gli immunodepressi. E quando arriverà la luce verde? Il pronunciamento Ema è atteso dal ministero della Salute entro fine settembre.