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In Onda, Sileri “come Salvini”. Il paragone di Concita De Gregorio e la risposta che spiazza la conduttrice

Giorgia Peretti
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Le parole di Mario Draghi su obbligo vaccinale e terza dose riecheggiano negli studi di “In Onda”. Il talk show dell’access prime time di La 7, condotto da Concita De Gregorio e David Parenzo apre la puntata di venerdì 3 settembre con l’ultima conferenza stampa del presidente del Consiglio. A commentare l’ipotesi dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà del vaccino è Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute che sembra avere una posizione decisamente più cauta. “Obbligo vaccinale come estrema ratio, se i cittadini non si vaccinano ma non serve in questo momento perché la curva che ci siamo prefissati di raggiungere la raggiungeremo se non a fine settembre a inizio ottobre. Il vero problema sono quelle oltre 3 milioni di persone sopra i 50 anni non vaccinate. Preferirei l’estensione del green pass all’obbligo vaccinale”.

 

 

 

Ad avere un’opinione diversa è Antonella Viola, l’immunologa in collegamento appare critica sul green pass e promuove l’obbligatorietà: “Il green pass è più irritante rispetto all’obbligo del vaccino. È come imporre la vaccinazione senza avere il coraggio di farlo”. Sileri spiega: “I motivi per cui non si può fare sono anche che in Europa, nel mondo occidentale, nessuno ha messo l'obbligo. Abbiamo un unico vaccino approvato peraltro dalla FDA quindi se tu oggi dovessi votare in Italia un obbligo vaccinale avresti un unico vaccino a disposizione non sapresti a chi darlo. Peraltro, non è nemmeno finita la farmacovigilanza necessaria e completa per questi vaccini e poi dovresti farlo forse per una fascia di età che è quella che più facilmente va in terapia intensiva che sono i non vaccinati sopra i 40-50 anni”.

 

 

Concita De Gregorio fa notare: “La prima parte del suo ragionamento è sovrapponibile a quella di Salvini”. Sileri ribatte ironicamente: “Eh va bene mi sono fatto crescere la barba pure come Salvini”. “No ma non che questo sia un problema, c’è una convergenza sulla posizione”, chiarisce poco dopo la conduttrice. “Io credo che anche la professoressa Viola se fosse seduta qui al mio posto da sottosegretario farebbe le stesse identiche cose. Perché da medico direi 'beh sì con obbligo sistemiamo tutto, non vedo più i malati in terapia intensiva' ma da politico il politico deve fare una scelta diversa deve essere anche guidata”, chiosa durissimo.

 

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