Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

In Onda, "non vedo pareri di scienziati". Franco Bechis graffia Governo e Cts sulla comunicazione

Giorgia Peretti
  • a
  • a
  • a

La risposta affermativa di Mario Draghi su vaccino obbligatorio e terza dose continua a tenere banco negli studi di “In Onda”. A commentare le dichiarazioni, il giorno dopo la conferenza stampa del presidente del consiglio, è Franco Bechis. Il direttore de Il Tempo è ospite di Concita De Gregorio e David Parenzo nel talk show di La 7, venerdì 3 settembre. “Secondo me rispondeva a una domanda di tendenza futura – esordisce Bechis - e ha detto un sì che vuol dire 'sì stiamo pensando di'. Perché una risposta 'Sì Sì' è data dall'imperatore  dello Stato dell'impero di Bananas. Un capo di governo spiega ai cittadini non si limita al 'sì' spiega perché e come. Evidentemente non siamo alla situazione di perché e per come perché”. Al centro del dibattito l’obbligo vaccinale, il direttore fa chiarezza: “Il vaccino oggi non può diventare obbligatorio per tutti perché non è approvato in via definitiva e anche quando fosse approvato in via definitiva come è successo in America si potrebbe stabilire l'obbligo solo per il vaccino Pfizer e probabilmente non avremmo manco le dosi necessarie visto gli acquisti che sono stati fatti con proporzioni e i tanti pasticci che stanno facendo”. Poi la critica sulla mancata coerenza nelle risposte del governo: “Gli Stati Uniti, Israele, hanno un capo scienziato che comunica ai cittadini le ragioni per cui si fa una cosa, come Anthony Fauci negli Stati Uniti. Noi abbiamo cambiato CTS abbiamo deciso che Brusaferro, che fino a quel momento abbiam sentito parlar mille volte, era il portavoce del CTS non ha più parlato da quel giorno non abbiamo più visto Brusaferro e parlano in 100 per decidere le cose”. 

 

“Vorrei sapere da una voce del governo quanto dura la mia protezione vaccinale? – continua durissimo Bechis - altrimenti stiamo parlando di niente. Allora io continuo ad aver letto tutti i verbali del CTS pochi, perché purtroppo dovrebbero pubblicarli dopo 45 giorni siamo fermi al 25 giugno, io là dentro non vedo pareri di scienziati”. Mentre Israele continua a ribadire la validità dell’immunizzazione per 5/6 mesi, in America Fauci la estende ad 8 “dopo è necessario farla nel caso dei fragili ma se io non ho più protezione ora rischio di infettarmi”. Infine, l’attacco frontale agli scienziati incaricati di fare chiarezza su tempistiche e modalità: “Questo lo dovete dire voi e io di questo non sento parlare perché dobbiamo sapere non soltanto dei fragili, ma di tutti gli italiani. Mentre nel mondo si sta dicendo che l'effetto del vaccino finisce secondo Israele al quinto/sesto mese secondo gli Stati Uniti all'ottavo mese, noi stiamo allungando un anno il green pass vaccinale. E abbiamo deciso che chi ha preso il Covid ha un anno di tempo per fare il vaccino e così ricominciamo da capo se per caso hanno ragione loro”.

 

Dai blog