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In Onda, il racconto a cuore aperto di Franco Bechis contro il medico no-vax “troppo tardi per mia mamma”

Giorgia Peretti
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Una chiara presa di posizione oppure un ballon d’essai, quella del premier? Le dichiarazioni di Mario Draghi durante l’ultima conferenza stampa di giovedì 2 settembre continuano a far discutere negli studi di “In Onda”. Il talk show politico di La 7, condotto da David Parenzo e Concita De Gregorio ospita il direttore de “Il Tempo”, Franco Bechis. Al centro della puntata di venerdì 3 settembre sono le chiare risposte del presidente del Consiglio sulla possibilità dell’entrate in vigore di un obbligo vaccinale e il richiamo della terza dose per chi si è già sottoposto al vaccino anti-Covid: “Rispondo sì ad entrambe”. L’analisi politica del direttore sulle parole di Draghi sfocia, poi, in un racconto commosso della vicenda accaduta alla madre, deceduta a causa del Covid dopo essersi fidata di un medico vaccino-scettico.

 

 

Bechis interviene così: “Secondo me è un’intenzione che però non era così tranchant e così definitiva e serve per dire che il governo va in quella direzione. Anche per mettere un po’ le ali a qualcun altro che debba fare il vaccino perché dice “tanto se poi arriva l’obbligo”. Al di là del fatto che sia possibile farlo (l’obbligo nda) o non possibile farlo abbiamo visto con gli operatori sanitari è stata una delle prime vaccinazioni è stata molto alta, ovviamente c'è una fetta che non si è vaccinato. Ha fatto il decreto per obbligare tutti e le cose non sono cambiate quelle proporzioni, cioè quelli che sono e fortemente contrari ideologicamente contrari purtroppo ci sono tanti medici ideologici in questo”.

 

 

A questo punto, il direttore continua con un racconto che ha commosso tutto lo studio: “È un’esperienza che ho vissuto sulla mia pelle. Purtroppo, mia mamma si fidava molto di uno di questi medici che era quello che ce l'aveva in cura, non ha mai avuto niente, aveva delle allergie quello le ha messo in testa che se lei avesse fatto il vaccino sarebbe morta. Mia mamma ha preso il Covid ed è morta di Covid e l’ho vissuto perché quell'ospedale dove è stata ricoverata in Piemonte è stato uno dei primi a non consentire la procedura per cui i familiari stretti potevano entrare, con gli scafandri e quindi ho visto cos'è successo a mia mamma”. Poi conclude: “Quel medico lì io lo brucerei perché eravamo quasi riusciti a convincerla, avevo un appuntamento con un medico per fissare il vaccino purtroppo invece è stato troppo tardi. A quei medici non succede niente perché ci sono procedure lunghissime dell'ordine dei medici se non appartengono alla sanità, esercitano in proprio e non succede niente”.

 

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