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Covid, Calabria e Sardegna salve dalla zona gialla. Per la Sicilia c'è la minaccia arancione

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Dallo scorso lunedì la Sicilia è diventata la prima regione d’Italia ad essere tornata in zona gialla dopo il periodo di zona bianca avuto durante l’estate e ora i siciliani rischiano di vedere inasprite ancora di più le misure contro il Covid, con lo spettro dell’arancione presente sulla loro testa. Nell’isola crescono i ricoveri reparti ordinari, mentre le terapie intensive salgono più lentamente: il nuovo passaggio di colore non è scontato e non è ancora imminente, ma il rischio è concreto. Secono i dati del monitoraggio settimanale dell’Iss, la Sicilia è la regione con i dati Covid peggiori: è al primo posto per incidenza di contagi (190 ogni 100mila abitanti), il tasso di occupazione delle terapie intensive è passato dal 12,1 al 13,9%, i ricoveri da 102 a 117, invece il tasso di riempimento dei reparti ordinari sale dal 19,4 al 22,5%, da 740 a 824 pazienti complessivi.

 

 

Come riporta Il Sole 24 ore è però in crescita l’andamento della campagna vaccinale, nonostante Palermo e le altre città siano all’ultimo posto in Italia per percentuale di popolazione che ha la protezione dal Covid. Inoltre la Regione sta aumentando i posti letto a disposizione nei reparti ordinari, cresciuti fino a 3691, penalizzando ovviamente altri reparti. Prima del prossimo aggiornamento mensile crescerà inoltre il numero dei posti letto nelle terapie intensive, rispetto agli 840 comunicati un mese fa alla cabina di regia nazionale. Bisogna ricordarsi che per passare in arancione c’è la necessità di superare la soglia critica del 20% delle terapie intensive occupate e del 30% dei reparti ordinari.

 

 

 

Salve dal giallo la Sardegna e la Calabria, che restano comunque ad un passo dal cambio di colore. L’Italia non vedrà quindi nuovi territori in giallo, almeno per un’altra settimana: a Catanzaro e Cagliari si salvano grazie ad uno dei tre parametri utilizzato nel monitoraggio, quello dei ricoveri in terapia intensive per il primo territorio e quello dei ricoveri nei reparti ordinari per il secondo. In entrambe le situazioni non si è andati oltre la soglia, ma a meno di miracoli il tutto è soltanto rinviato di una settimana. A quel punto venerdì prossimo Roberto Speranza, ministro della Salute, firmerà l’ordinanza relativa.

 

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