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Vaccino, la direzione è segnata: sì alla terza dose già a partire da ottobre

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La direzione sembra tracciata: si va verso una terza dose di vaccino anti-Covid in autunno, molto probabilmente già a ottobre. Per motivi sanitari si partirà dai più anziani e dai fragili - il gruppo più a rischio e che ha ricevuto da più tempo il siero - ma rimangono da definire i dettagli dell’operazione, che di fatto martedì ha già ricevuto il placet di Roberto Speranza. E se il ministro della Salute ha passato la palla agli scienziati («Quando, dove e a partire da chi dovranno dircelo loro»), ieri è arrivato l’intervento del sul suo fidato consigliere, Walter Ricciardi: «Entro l’autunno dovrebbe iniziare la somministrazione della terza dose, innanzitutto per anziani e fragili, e poi pian piano c’è anche il problema degli operatori sanitari, vaccinati tra gennaio e febbraio».

 

Il Comitato tecnico scientifico non è stato ancora ufficialmente coinvolto, ma la certezza è che la delicata questione verrà affrontata a stretto giro di posta. «Si farà da ottobre per alcune categorie di pazienti come i dializzati, poi sarà necessaria per chi ha fatto il vaccino all’inizio - precisa il sottosegretario e medico Pierpaolo Sileri - Non significa terza dose per tutti. Attenzione al quando, al chi e con quale dose». Insomma, ok alla terza dose, ma bisogna valutare bene rischi e benefici di un percorso che hanno già intrapreso Israele e Francia.

 

Proprio a Parigi e dintorni ha appena preso il via la terza campagna vaccinale per gli over 65 e per i soggetti con problemi di salute pregressi. Un esempio per l’Italia? Secondo il virologo Massimo Clementi assolutamente sì: «Io sono favorevole, c’è un grande rafforzamento della protezione al Covid, prima iniziamo meglio è». 

E a LaPresse il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano rilancia: «Io credo che la terza dose potrebbe essere estesa non appena possibile anche agli over 50». Più cauto Filippo Anelli, presidente della Fnomceo (la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri): «Dobbiamo capire se diventa indispensabile o meno». Secondo Anelli, al momento la protezione dei vaccini è ottima e l’efficacia sconta solo una lievissima riduzione con il passare del tempo. Quindi bene la terza dose già in autunno per i fragili, mentre per gli altri italiani «meglio aspettare, guardiamo gli studi».

 

Intanto, dalla Puglia arriva la fuga in avanti di Michele Emiliano. Il governatore pugliese annuncia che la sua Regione ha già messo a punto il piano per iniziare la terza dose: «Penso che entro la fine di settembre si ricomincerà».

Che la terza dose sia necessaria lo ha certificato anche il Centro europeo per la prevenzione delle malattie e controllo (Ecdc). Ma gradualmente. Ha fatto sapere che, sulla base delle prove attuali, non è urgente somministrare dosi di richiamo di vaccini a individui completamente vaccinati nella popolazione generale. Un rapporto tecnico pubblicato ieri rileva inoltre che dovrebbero già essere prese in considerazione dosi aggiuntive per le persone con un sistema immunitario gravemente indebolito come parte della loro vaccinazione primaria, se non raggiungono un livello adeguato di protezione dalla vaccinazione primaria standard.

Un’altra questione è quella delle forniture. Ci saranno vaccini per tutti? Il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton, intervistato da La Stampa, ha spiegato: «Nella seconda metà dell’anno consegneremo 950 milioni di dosi, quindi sì: se necessario, ci saranno dosi a sufficienza».
 

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