No vax, il pensiero forte di Gianni Vattimo: no al vaccino obbligatorio. Non si può ordinare un tso per tutti
Il professor Gianni Vattimo, il filosofo profeta del pensiero debole, torna a ribadire il concetto già espresso con Massimo Cacciari e Giorgio Agamben sul green pass: : l'obbligo di vaccino anti-Covid è sbagliato. Di più, incostituzionale. E chi vi si oppone sta portando avanti "una lotta civile importante".
Il filosofo è tornato a parlare con un'intervista al Corriere della sera all'indomani delle manifestazioni No Vax andate deserte in tutta Italia in occasione dell'estensione dell'obbligo di green pass su treni, aerei e mezzi di trasporto a lunga percorrenza.
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Secondo Vattimo coloro che si battono contro l'obbligo vaccinale "hanno la Carta costituzionale dalla loro parte". "Non è possibile ordinare un trattamento sanitario obbligatorio per tutti senza tenere conto della volontà di alcuni", spiega. Il fatto è che "sui vaccini non si è discusso abbastanza" e "non bisogna obbligare nessuno a vaccinarsi".
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Eppure Vattimo si è fatto somministrare il siero. "Sì, mi sono messo in lista e l'ho fatto. Ma questo non vuol dire". "Quello che mi pare non si sia capito bene è che la gente ha paura del vaccino. Non si è discusso pubblicamente delle conseguenze che questo può avere sul corpo umano. Le persone quindi non sanno cosa può succedere una volta inoculato", argomenta il filosofo che nel corso dell'intervista condanna a più riprese le violenze e le minacce No Vax dei giorni scorsi, contro gli esperti come Matteo Bassetti o i politici come Luigi Di Maio.
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Il giornalista chiede se le parole di Vattimo sul green pass possano avere avuto influenza sul movimento no vax. Sarebbe nato a prescindere, replica il filosofo, "perché c'è troppa paura in giro". Il problema "è di chi non ha voluto fare informazione su una cosa così importante". "Non credo che le mie dichiarazioni possono aver raggiunto tante persone", spiega per poi ammettere: "è un dibattito che si è svolto tra quattro gatti. Le mie dichiarazioni le avranno lette soltanto un gruppetto di intellettuali". Infine l'appello: "Vaccinatevi che è meglio".