decreto tar lazio
Green passa a scuola, mazzata del Tar ai docenti ribelli: non vaccinarsi non è un diritto assoluto
Mazzata sulle ragioni degli insegnanti e del personale scolastico che non accettano l'estensione dell'obbligo di green pass a scuola. Il Tar del Lazio, con due decreti monocratici depositati oggi, ha respinto le istanze dei ricorrenti che chiedevano di sospendere tutti i provvedimenti adottati dal Ministero dell’Istruzione con cui è stata stabilita la disciplina in materia di possesso del green pass per il personale scolastico. In altre parole, la sospensione dal servizio e lo stop allo stipendio in caso di certificato verde assente sono legittimi.
Leggi anche: Esenzione dal vaccino? Senza green pass non entri comunque a scuola: la denuncia del professore di Torino
Il ricorso era stato presentato dall’Anief e da altre associazioni che chiedevano l’annullamento delle disposizioni del ministero «previa la sospensione dell’efficacia» delle stesse. I giudici amministrativi hanno imnvece osservato che i provvedimenti impugnati non sono in contrasto con la normativa primaria.
Leggi anche: In fumo i soldi al Garante della Privacy. Draghi sventa il blitz per il maxi-aumento degli stipendi
"L’automatica sospensione dal lavoro e dalla retribuzione prevista dal comma 2 del menzionato art.9 ter e la mancata adibizione del personale scolastico ad altre e diverse mansioni è correttamente e razionalmente giustificabile alla luce della tipicità delle mansioni del personale scolastico, specie di quello docente" scrive il giudice del Tribunale amministrativo.
Come riportato in precedenza, il decreto del giudice amministrativo comprende anche la questione su chi è chiamato a fare i controlli del certificato che che attesta l'avvenuta vaccinazioen anti-Covid (o la guarigione o un tampone negativo nelle 48 ore precedenti).
Leggi anche: In fumo i soldi al Garante della Privacy. Draghi sventa il blitz per il maxi-aumento degli stipendi
Infatti «per quanto concerne l’individuazione e il trattamento del personale scolastico in ordine al possesso della certificazione verde, risultano essere meramente applicativi» di quanto previsto dal decreto legge 52 del 21 aprile 202 sulla ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia. E anche «l’individuazione del personale scolastico quale deputato ai controlli relativi al possesso della certificazione verde è stata effettuata direttamente dalla normativa primaria». Il Tar del Lazio per la trattazione nel merito del ricorso ha fissato una camera di consiglio per il 5 ottobre prossimo.
Leggi anche: No vax, il pensiero forte di Gianni Vattimo: no al vaccino obbligatorio. Non si può ordinare un tso per tutti
Il fatto è che per il Tar il diritto a non vaccinarsi non è assoluto. «In ordine poi all’asserita violazione del diritto del personale scolastico a non essere vaccinato deve essere rilevato ad una sommaria delibazione che il prospettato diritto, in disparte la questione della dubbia configurazione come diritto alla salute, non ha valenza assoluta né può essere inteso come intangibile, avuto presente che deve essere razionalmente correlato e contemperato con gli altri fondamentali, essenziali e poziori interessi pubblici quali quello attinente alla salute pubblica a circoscrivere l’estendersi della pandemia e a quello di assicurare il regolare svolgimento dell’essenziale servizio pubblico della scuola in presenza», scrive il giudice amministrativo.