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Immobile meglio come calciatore che come investitore. Vende un ristorante a Milano e chiude lo street food a Napoli

Andrea Giacobino
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I 154 gol realizzati in 122 presenze consolano Ciro Immobile di qualche iniziativa imprenditoriale non felice, in particolare legata al business della ristorazione. Lo si scopre leggendo il bilancio 2020 della 9 Invest con cui il calciatore-simbolo della Lazio investe in diverse attività, perlopiù start-up, e che s’è chiuso con una perdita di 64mila euro dopo il mini utile del precedente esercizio. Tutta colpa di svalutazioni per oltre 730mila euro che hanno riguardato la controllata Tivoli 3, attiva con un ristorante nell’omonima via a Milano in zona Brera.

 

Colpita dal lockdown conseguente alla pandemia, la società è rimasta di fatto inattiva per gran parte del 2020 e dei primi mesi di quest’anno: così l’intero pacchetto azionario è stato ceduto pochi giorni fa per circa 350mila euro. Il Covid ha costretto Immobile a cessare anche l’attività di vendita di cibo d’asporto lanciata tre anni dalla 9 Invest col marchio “Rraù Street”, business che peraltro non era mai decollato.

 

La società ha diverse partecipazioni in carico per oltre un milione di euro, tra cui lo 0,4% di Moovenda. lo 0,7% di OffLunch, l’1,4% di ShapeMe (primo servizio online che promuove il benessere dei privati e dei dipendenti delle società con massaggi on-demand), lo 0,29% della fiorentina Keesy che ha sviluppato un sistema di self check-in innovativo per strutture extra-alberghiere, l'1,5% della Ztt di Lecce, che elabora piattaforme per l'offerta al pubblico da parte di terzi di servizi di sharing mobility e quasi il 5% di Ace Venture Uno.

 

Start-up a parte, Immobile con l’altra sua società 17 Invest continua investire sul mattone fra Napoli e Venezia, con un patrimonio di 2,1 milioni e un nuovo fabbricato comprato lo scorso anno a Milano.
 

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