la denuncia del prof.
Esenzione dal vaccino? Senza green pass non entri comunque a scuola: la denuncia del professore di Torino
A pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico, previsto a Torino per il 13 settembre, in moltissimi istituti torinesi è il momento dei collegi docenti. E, anche per questi, è necessario il green pass. Ma almeno due professori rimangono fuori perché i loro certificati di esenzione vaccinale non vengono ritenuti validi. È quanto è successo all'istituto di istruzione superiore Curie-Levi, dove due dei docenti denunciano di non avere ricevuto il permesso di entrare dal dirigente scolastico. I due professori sono Giuseppe Pantaleo e Alisa Matizen. Il primo già negli scorsi giorni aveva annunciato che non si sarebbe fatto vaccinare, mentre la seconda è una nota esponente del movimento Priorità alla scuola.
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A raccontare a LaPresse quanto accaduto è Pantaleo, che precisa anche di avere già presentato denuncia per abuso d'ufficio ai carabinieri. Alle 9.30 di mercoledì si è presentato alla scuola e, al posto del green pass, ha mostrato "il certificato di esenzione vaccinale redatto da un medico di medicina generale, cioè quanto previsto dalla normativa vigente e dalla circolare del preside. Lo stesso, però, ha rifiutato di riconoscerne la validità dicendo che la certificazione non era stata fatta dal mio medico curante. La normativa, però, prevede che la certificazione possa essere rilasciata da un medico di medicina generale, non specifica che debba essere quello curante. Oltretutto il medico firmatario aderisce alla campagna vaccinale anti Covid, quindi la mia certificazione ha tutti i requisiti". Pantaleo parla della situazione sua e della collega, ma precisa che ci sono altri docenti e personale Ata "nella stessa situazione".
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Dopo la denuncia, ora resta da capire cosa vorranno fare questi docenti, soprattutto in vista del nuovo appuntamento scolastico "domani pomeriggio". Intanto, oltre alla denuncia ai carabinieri, Pantaleo si è rivolto a un avvocato. Ma, per ora, di sottoporsi al tampone affinché gli venga permesso l'accesso a scuola, non se ne parla.