la stretta del viminali
No pass pronti alla guerriglia, stazioni blindate: giornata ad alta tensione
No pass pronti alla guerriglia. La giornata di oggi si prospetta ad altissima tensione con i "ribelli" pronti a bloccare le stazioni delle principali città e gli scali blindati. Dopo le proteste in piazza e gli scontri ai gazebo delle forze politiche, l'obiettivo è quello di fermare la circolazione ferroviaria nelle principali stazioni italiane facendo scattare la stretta del Viminale che ha annunciato il pugno durissimo contro i manifestanti.
Il piano per fronteggiare questa nuova ondata di proteste è pronto: in diverse città sono state, infatti, predisposte misure di sicurezza nelle principali stazioni. A Roma controlli rafforzati negli scali principali e secondari, a Milano osservata speciale la stazione di Porta Garibaldi. A Genova saranno un centinaio circa gli uomini delle forze dell'ordine schierati. Anche in Puglia è stato attivato il presidio negli scali principali: la stazione di Bari centrale, poi Barletta, Molfetta e Foggia.
Il pericolo viaggia dai social alla strada dove si riversa anche la rabbia di chi non crede né nei vaccini, né nel certificato che sarà indispensabile per accedere ai servizi essenziali. Il caso della chat creata su Telegram e denominata 'Basta dittatura', con tanto di foto della svastisca nazista, spaventa il governo: le minacce, anche di morte, hanno coinvolto virologi, sindacati e personaggi politici. In particolare al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, con frasi tipo "un altro infame da giustiziare", "è necessario il piombo" o "devi crepare". In tutta Italia l'allerta è alta.