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Ritorno a scuola nel caos. La richiesta dei presidi: no agli scaglioni di entrata, gli orari li gestiamo noi

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Valentina Conti
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Ci risiamo. Incubo scaglionamenti di ingresso (guai a chiamarli doppi turni) a scuola. Un copione che si ripete. I presidi di Roma e Lazio sono tornati a scrivere al direttore dell’Ufficio scolastico regionale. All’indomani dell’ipotesi anticipata da Il Tempo delle due fasce orarie, 8 e 9.40, si dicono preoccupati sulla possibile conferma delle stesse «per le difficoltà organizzative che ne conseguirebbero». 

 

Da qui, tre proposte avanzate da ANP. La prima: quella di stabilire l’ingresso in un unico orario, visto che il carico dei mezzi di trasporto pubblici sarà tenuto all’80 per cento, con l’auspicio che venga spostata in orario successivo l’entrata delle altre attività commerciali e produttive. 

La seconda: affidare la definizione degli scaglioni all’autonomia delle scuole. La terza: considerare come possibili fasce orarie le 8 e 9 o, come ultima ratio, le 8 e le 10, cioè come lo scorso anno.

 

«Qualora si dovesse tenere ferma l’ipotesi 8-9.40 – aggiungono Cristina Costarelli e Mario Rusconi, rispettivamente neo-eletti presidenti dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio e di Roma – si chiede di considerare la riduzione a 50 minuti delle prime due ore come causa di forza maggiore per tutte le scuole, dunque senza necessità di recupero dei minuti di riduzione». 

I timori sul rientro in classe per le questioni rimaste in sospeso non si contano sulle dita di una mano. Già da domani si inizierà con gli esami di riparazione e con l’App di verifica del Green pass per docenti e personale scolastico da parte delle scuole, facendo gli scongiuri sui problemi tecnici e il resto. I controlli saranno manuali per i primi giorni, confidando nell’arrivo della piattaforma per l’inizio delle lezioni il 13. E le incognite non sono poche neanche sull’attività di routine che si dovrà gestire dalla riapertura. In primis il capitolo quarantene, «con l'aggiunta-novità – spiega Cristina Costarelli, responsabile ANP, ma anche dirigente scolastico del Liceo scientifico Isacco Newton della Capitale - di averne alcune a 7 giorni per i vaccinati e le altre a 10 giorni. Il tutto dovrà essere gestito in collaborazione con le Asl, ma va detto - a chiare lettere - che il grosso del lavoro dei tracciamenti lo faranno ancora le scuole». 

 

«È scandaloso che manchi ancora la piattaforma – non le manda a dire Rusconi - ci saremmo aspettati interventi puntuali sulle varie situazioni, invece è un continuo temporeggiare». «E I temporeggiatori, come la storia ci insegna – ironizza il capo dei presidi capitolini - non hanno fatto una buona fine. Annibale è arrivato alle porte». 

La ripartenza sarà comunque con i controlli a campione: i test salivari per gli studenti di elementari e medie. Sono circa 18mila quelli a disposizione nel Lazio per la prima fase di verifiche delle scuole, circa il 10% del totale nazionale. Le Asl stanno prendendo contatti con gli istituti scelti per individuare le cosiddette «classi sentinella». I test verranno ripetuti ogni 15 giorni. Si partirà a ridosso dell’inizio delle lezioni. Ad oggi, nella fascia di età 12-19 anni, il 54% ha ricevuto la prima dose vaccinale.

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