"La verità sui no vax", lo sfogo di Matteo Bassetti a In Onda dopo le minacce: lo Stato ci deve tutelare
"Chi che mi ha inseguito e minacciato? Io non lo so, se ne stanno occupando il mio avvocato e la Digos che ringrazio con la Questura di Genova per il lavoro che fanno". Matteo Bassetti lunedì 30 agosto a In Onda, il programma condotto da Concita De Gregorio e David Parenzo su La7, torna su quanto denunciato ieri, ovvero delle minacce ricevute da parte di un No vax di 46 anni, che è stato poi denunciato alla polizia.
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L'infettivologo dell'ospedale San Martino di Genova si è trovato davanti l'uomo che ha iniziato a seguirlo riprendendolo con il telefonino e urlandogli: "Ci ucciderete tutti con questi vaccini, ve la faremo pagare". Bassetti si è allontanato e ha chiamato la polizia che ha identificato e denunciato l'uomo. Un episodio sintomatico del clima di questi giorni, con episodi simili che hanno riguardato altri medici come Pregliasco e due giornalisti, una cronista di RaiNews e uno di Repubblicaa, aggrediti da attivisti no vax e no green pass.
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"Se mi sento tranquillo? spiega Bassetti. "Questa mattina, per la prima volta quando sono uscito di casa con la mia moto per andare in ospedale, non ero tranquillo. Chiedo se è giusto tutto questo, io lavoro in un ospedale tutto e credo che lo Stato debba tutelare in maniera diversa i propri medici e i propri sanitari che si stanno spendendo per curare tutti", dice Bassetti.
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Nei giorni scorsi l'infettivologo ha paragonato la violenza no vax a quella dei terroristi. "Si sente lasciato solo come Marco Biagi o Massimo D'Antona", chiede De Gregorio con riferimento alle vittime delle Brigate Rosse. "Io non mi sento nella condizione delle persone che ha nominato ma mi sento in un momento di insicurezza, vorrei però che la mangistratura desse un segnale forte identificando e dando pene in maniera rapida" agli autori di minacce e violenze, replica il medico.
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Per Bassetti non bisogna dare troppa visibilità ai negazionisti. "Parliamo di una minoranza, vorrei che l'attenzione venga spostata sull'80% degli italiani che si sono vaccinati, la parte per così dire buona. Il rischio è che la minoranza rumorosa prenda la piazza".
Il fatto è che "c'è uno zoccolo duro" di contrari ai vaccini non solo anti-Covid "con cui abbiamo cercato di dialogare, ma è come nel 2017 con la legge Lorenzin quando a me e Burioni ci davano degli schiavi di Big Pharma. La verità è che la componente no vax è inconvincibile", è la conclusione dell'infettivologo.