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"In Italia entra chiunque" Tony Capuozzo bastona e scatena i bodyguard di Luciana Lamorgese

Arnaldo Magro
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Il terrore e l’orrore che a forza si impadroniscono della città di Kabul, fanno capolino anche nei nostri schermi. Non si parla d’altro e non potrebbe essere diversamente. Perché il disastro in Medio Oriente, benché possa apparire distrattamente lontano agli occhi, non può certo essere ignorato. Le conseguenze degli attentati terroristici dell’Isis spingeranno con ogni probabilità, milioni di civili alla fuga. Le ricadute rischiano di essere pericolose e non solo per l’Italia, qualora non si riuscisse nella gestione piena, di tali flussi. 

 

Per Antonio Caprarica, giornalista e volto noto, per almeno un ventennio, di mamma Rai, la situazione è però, meno grave di quanto ipotizzato: «Parliamo al più, di migliaia e non certo di milioni di profughi». Accentuare uno scenario da esodo biblico, rischia solo di fare il gioco dei sovranisti in Italia, questo in sostanza il suo pensiero. «Il nostro servizio di intelligence è certamente in grado di scongiurare l’eventuale pericolo terroristico in arrivo tramite i profughi». Si evince riponga parecchia fiducia nei nostri Servizi. Quegli stessi servizi, che solo due settimane fa, non riuscirono però ad intercettare pullman francesi e belgi, con partecipanti allucinati ad un rave.

 

Come spesso accade, il quadro preciso lo disegna invece Tony Capuozzo, non un «pericoloso sovranista» ma certamente, uno dei migliori inviati di guerra, degli ultimi 30 anni. «Diciamo pure che in Italia, basta presentarsi all’ingresso per essere accolti. Da mesi diamo asilo politico a chiunque, basta che lo richieda. Dialogare con i talebani sarebbe loro accreditamento internazionale. Un errore. Preoccupiamoci di affrontare la lotta all’Isis, ora è piu forte che mai. Gli Stati Uniti hanno risvegliato anche le cellule dormienti site in Libia». «Biden? Semplicemente, continua a non capirci nulla di niente».

 

In azione i difensori d’ufficio della Lamorgese
Giornata frenetica e in chiusura di puntata, arrivano anche le dimissioni del Leghista, Claudio Durigon. Posizione che potrebbe secondo gli ospiti in studio, permettere a Matteo Salvini, di chiedere le dimissioni del ministro Lamorgese. «Perché mai dovrebbe dimettersi, si domanda ancora Antonio Caprarica. Che motivo c’è? Non ha certo chiesto di titolare una piazza a Giuseppe Stalin». Neanche 30 mila clandestini sbarcati in sei mesi, sono evidentemente, un motivo sufficiente per qualcuno.

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