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Tutti dietro al cane nababbo della Cirinnà e il povero Dudù rischia di finire in analisi

Arnaldo Magro
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Se la geopolitica questiona di tematiche tanto delicate, bisogna in questi momenti comunque provare, ad abbozzare almeno un sorriso. Il cane della Cirinnà sembra riuscire pienamente a distrarre la platea, anche solo per pochi istanti. Su Canale5 sembrano averlo capito e ci giocano giustamente un po’.

 

Su Twitter invece, si è aperto da giorni, un vero e proprio dibattito. Un profluvio di parole in assoluta libertà. C’è chi ci vede una macchinazione politica, come Andrea Romano: «Attacchi penosi per indebolire la battaglia del Ddl Zan», chi della ingiustificata malafede giornalistica: «Montino e Cirinnà sono limpidi e rappresentano un esempio di rara onestà» rincara Valeria Fedeli del Pd. Uno che su Twitter è attivissimo e non sempre con successo è Carlo Calenda. Questa volta invece, stravince con il suo laconico: «24 mila euro nella cuccia del cane, quando si dice voler veramente bene agli animali».

 

E il povero dudù rischia di finire in analisi
Tra cucce dorate, commenti scherzosi e misteri da risolvere, le indagini andranno avanti.  In tutta la vicenda colpisce però, anche un lieve tocco di insensibilità. Dopo anni di copertine, neanche un pensiero è stato speso da nessuno, per il barboncino di Berlusconi.

 

Il povero Dudù dopo aver conosciuto la ribalta, è finito nel dimenticatoio, come un meticcio qualunque. Se non stesse comodo comodo, in vacanza a Villa Certosa, ci sarebbe certo materiale, per mandarlo in analisi.
 

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