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L'epidemiologa svela il bluff vaccino ad Agorà: l'immunità di gregge non è un obiettivo perseguibile

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“L’immunità di gregge non è un obiettivo perseguibile in questo contesto”. Non usa tanti giri di parole l’epidemiologa Stefania Salmaso ad Agorà estate su Rai 3, programma condotto da Roberto Vicarietti, per smontare l’illusione di una protezione nazionale che permetterà di sconfiggere il Covid definitivamente grazie al vaccino: “C’eravamo illusi all’inizio - ha evidenziato la professoressa - ma l’immunità di gregge sussiste e si instaura quando nella popolazione, nel gregge appunto, ci sono così tanti vaccinati che questi fanno da scudo a quei pochissimi che non sono vaccinati e che sono dispersi in mezzo agli altri. Ma la situazione non è così. Intanto noi abbiamo i non vaccinati che sono tutti nella fascia d’età giovanissima e che quindi non possono essere vaccinati. E poi abbiamo visto che i vaccini, per quanto molto efficaci, non proteggono completamente dall’infezione, non sempre fanno da scudo totale alla trasmissione dell’infezione. Quindi - ha sottolineato - il messaggio deve essere chiaro, chi non è vaccinato non è protetto dagli altri, chi è vaccinato è protetto soprattutto dagli eventi più severi correlati con l’infezione. L’idea che raggiungere l’80% della copertura vaccinale significa dire che abbiamo raggiunto l’immunità di gregge, quando abbiamo tutti i bambini ‘scoperti’, è un discorso che scientificamente non è solido”.

 

 

Dopo aver tirato un’autentica bomba nucleare sulle parole del ministro Roberto Speranza la professoressa Salmaso analizza la situazione attuale dei contagi: “Gli alti contagi dell’estate me li aspettavo perché sono legati soprattutto ai contagi tra i non vaccinati e i giovani. Quando si riapriranno le scuole, penso che avremo anche dei numeri più alti perché le infezioni circoleranno. Però - ha aggiunto - ricordiamoci che i nostri sforzi sono quelli di ridurre soprattutto gli effetti negativi e quindi ospedalizzazioni e decessi. Ma finché non avremo un numero di vaccinati veramente enorme e non continueremo a mantenere le contromisure che ormai conosciamo, è chiaro che l’infezione continuerà a circolare”.

 

 

“L’assetto normativo non sta a me dire come deve essere fatto, ma certo la vaccinazione deve essere estesa il più possibile. E poi in realtà in Italia l’obbligo vaccinale esiste già per gli adulti in certe professioni e per i bambini. Ed è un diritto alla salute garantito dallo Stato, non è un’imposizione. Quindi da questo punto di vista sull’obbligo vaccinale, secondo me, in queste condizioni c’è un margine per poterlo considerare come uno strumento utile” conclude l’epidemiologa in merito alla possibilità da parte del Governo di optare per un obbligo vaccinale.

 

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