curriculum sbianchettato
Botta e risposta col professor Bassetti sulle consulenze Pfizer
«Mai fatto parte di advisory board sui vaccini». Così Matteo Bassetti, direttore della clinica di Infettivologia presso l’ospedale policlinico San Martino di Genova, interviene al "Il Giornale d’Italia" replicando a quanto riportato da "Il Tempo" ovvero di aver "nascosto" nel curriculum i suoi legami con Pfizer nel 2018. Bassetti mette in chiaro che la notizia in sé non è errata: «In qualità di ricercatore accade spesso di fare consulenza anche per aziende farmaceutiche, un elemento che viene sempre evidenziato soprattutto in quelle situazioni dove potrebbe sorgere un conflitto d’interesse, per esempio in caso di coinvolgimento in ruoli pubblici, congressi, ruoli ministeriali» e precisa «non è obbligatorio farlo presente sul proprio curriculum vitae». E sulla cancellazione dell’elenco delle case farmaceutiche - documentata da "Il Tempo" - tra cui l’incriminata Pfizer, ammette: «Ho semplicemente cancellato quella parte, e non ho problemi ad affermarlo. Non è necessaria, soprattutto alla luce del fatto che da oltre due anni non sono stato parte praticamente di nessuna di questi board di consulenti per le case farmaceutiche». E aggiunge: «Non ho nulla da nascondere. I progetti a cui ho partecipato sono rintracciabili su internet. La ricerca scientifica è estremamente trasparente. Si può anche ottenere l’elenco delle retribuzioni per ogni incarico che ho ricoperto». «Dire che sono favorevole ai vaccini perché ho collaborato con una delle case farmaceutiche oggi coinvolte nella campagna vaccinale contro il Covid-19 basandosi su questo elemento del mio curriculum è un’azione meschina e sterile», avverte l’infettivologo. Anzi, aggiunge: «Vorrei fare presente, se proprio deve essere aperta una polemica su questa vicenda, che io non ho mai partecipato né ora, né in passato a consulenze che coinvolgessero i vaccini, qualsiasi vaccino - rimarca - Tutto il mio lavoro in questo campo si è sempre sviluppato nel settore della ricerca sugli antibiotici. Che è come dire che all’interno della Fiat un reparto produce camion, e l’altro finestrini per automobili». «Voglio che sia chiaro - ripete l’infettivologo - io non ho mai percepito un euro per ricerche, consulenze o da chicchessia che abbia a che vedere con i vaccini anti Covid-19 della Pfizer, o di qualsiasi vaccino in generale. E non ho problemi a doverlo dimostrare pubblicamente. Se proprio dovessi essere attaccato, avrebbero dovuto puntare su AstraZeneca, dato che sono stato uno dei pochi a esporsi a favore di questo vaccino, nonostante le polemiche». Infine, Bassetti ritorna sulle sue posizioni a favore della scienza: «Quello che mi dispiace di più di tutto questo è che come sempre si cerca di scaricare qualsiasi errore sulla scienza. Scienza e medicina non sono mai state così lontane dalla vita pubblica, e questo lo dobbiamo soprattutto ai politici che stanno basando le loro decisioni su notizie fuorvianti, e a pagare siamo soprattutto noi cittadini».
Alle parole del professor Matteo Bassetti risponde Franco Bechis, direttore del Tempo:
Come lo stesso professore Matteo Bassetti riconosce, Il Tempo ha fornito le notizie sul suo curriculum e sui numerosi rapporti di consulenza citati con grandi gruppi farmaceutici fra cui la stessa Pfizer. Abbiamo dato la notizia nuda e cruda: questo elenco di consulenze era citato su un suo curriculum del 2018 e non più su quello del 2021. Scelta libera del professore, che ora viene motivata dal fatto di non avere in tempi recenti collaborato né con Pfizer né con altre case farmaceutiche. Non abbiamo fatto polemica alcuna sul fatto, che per altro è ammesso dallo stesso professore (che non poteva fare altrimenti). Per altro in ogni articolo scientifico pubblicato su riviste specializzate è obbligatorio dichiarare quelle consulenze nell'avvertenza sui “possibili conflitti di interesse”. Il professor Bassetti insieme a 19 suoi colleghi italiani ha pubblicato sul Journal of clinical medicine ad esempio il 20 agosto del 2020 uno studio sugli anticorpi al Covid sulla base dell'esperienza clinica analizzata nei primi due mesi della pandemia. Anche questo articolo aveva in presentazione la nota sui “Conflitti di interesse”. Dei 20 autori solo Bassetti e Daniele Roberto Giacobbe erano lì citati. Bassetti con un lunghissimo elenco di consulenze ricevute da 19 case farmaceutiche fra cui Pfizer e per avere ricevuto a fondo perduto finanziamenti ai suoi studi e ricerche da 9 case farmaceutiche fra cui Pfizer (questo invece non era citato nel curriculum). In calce si specificava che né Bassetti né il suo collega si sentivano in conflitto di interesse per questo. Il professore Bassetti spiega ora di avere sì lavorato con Pfizer ma sugli antibiotici e non sui vaccini. Verissimo, e infatti esiste pure un comunicato stampa della casa americana del 14 marzo 2017 per il lancio dell'antibiotico Zavicefta che contiene una dichiarazione-spot di Bassetti sulla svolta che con quel farmaco si sarebbe compiuta. Veniva usato quindi come “professore spot” addirittura per un lancio di mercato. Il rapporto era dunque molto stretto e sarebbe buon costume dei conduttori tv e onesto nei confronti dei telespettatori che ogni volta che si chiede un parere o una intervista al professore Bassetti si avverta che ha avuto rapporti di consulenza con numerose case farmaceutiche fra cui Pfizer che è produttrice del vaccino a Rmna di cui ora si parlerà. E' obbligatorio farlo sulle riviste scientifiche, non si capisce perché debba essere nascosto al grande pubblico televisivo. Tutto qui.