Il ministro Bianchi conferma la linea dura del governo: "A scuola solo col green pass. Sospesi i docenti senza"
Sul ritorno della scuola in presenza il governo è «convintissimo». Dal meeting di Rimini il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, conferma la volontà dell’esecutivo di portare nuovamente in classe tutti i ragazzi in classe da settembre. «Ci stiamo lavorando dalla primavera - spiega - abbiamo fatto tutti gli esami di terza media e maturità e abbiamo tenuto aperte le scuole anche in estate. In questo momento stiamo investendo una quantità di risorse, oltre due miliardi, come mai si è visto». E per quanto riguarda il personale scolastico le regole sono chiare. «Tutti coloro che hanno un green pass sono dentro la scuola. Coloro che non hanno un green pass, come dice la norma attuale, invece ovviamente saranno sospesi», dice. Non una questione «di governo» ma di tutto il Paese «che si rimette in movimento partendo dalla scuola». Il ministro loda poi l’atteggiamento avuto dai ragazzi verso la campagna vaccinale. «Abbiamo avuto fiducia in loro e ce lo dimostra la risposta straordinaria che stanno dando. In particolare fra i 16 e i 19 anni siamo già a un grande livello, sopra il 60%». Tutto inviariato invece sull’utilizzo della mascherina in classe. Anche alle elementari i bambini «dovranno tenerla».
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C’è poi il tema sempre caldo dei trasporti. «È un fronte su cui stiamo lavorando tantissimo», dichiara Bianchi dicendosi «sicuro» che tutti gli enti locali e le province si stanno adoperando per garantire il massimo della sicurezza. «Abbiamo investito più di 800 milioni per aumentare l’offerta nell’ora di punta del 20%», ricorda. E che nessuno voglia più sentir parlare di didattica a distanza lo conferma il segretario del Pd, Enrico Letta. «L’impegno che dobbiamo tutti mettere è mai più dad e studenti in presenza per tutto l’anno - dice - i dati Invalsi usciti qualche settimana fa hanno dimostrano che disastro sia stata».
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Secondo Agostino Miozzo, ex coordinatore del Cts e per qualche mese consulente del ministro Patrizio Bianchi, il rischio di un ritorno dei ragazzi davanti ai pc nelle loro case però esiste. Una preoccupazione dovuta a regole ancora «poco chiare». Un timore dovuto alla mancanza di «indicazioni non intepretabili» sugli eventuali casi di positività e il concetto di contatto stretto per le eventuali quarantene piuttosto che sul protocollo per la gestione dei cluster. Miozzo spinge poi per l’obbligo vaccinale di tutto il personale scolastico. Un pensiero condiviso anche da Walter Ricciardi. «Andrebbe introdotto anche per chi lavora nella scuola», il pensiero del consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza.
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