Covid, aumentano ricoveri e terapie intensive. Allarme dell'Iss: "Crescono i contagi tra over 40"
Resta in chiaroscuro il quadro dell'epidemia da coronavirus in Italia, con 7.470 nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore, in crescita rispetto ai 7.224 del giorno prima, e 45 decessi, contro i 49 di venerdì. Aumentano anche i ricoveri, +11 in terapia intensiva e +41 nei reparti non critici, mentre il giorno precedente erano rispettivamente -5 e +65. Le persone in ospedale con sintomi da Covid-19 sono 3.733, 466 in intensiva. Con 255.218 tamponi effettuati in 24 ore, il tasso di positività scende al 2,9%, rispetto al 3,3% di venerdì. Intanto, è stata superata la soglia dei 75 milioni di dosi di vaccino somministrate, con 36.204.826 di persone, vale a dire il 67% della popolazione over 12, che hanno completato il ciclo vaccinale.
Nell'ultima settimana l'istituto superiore di sanità ha osservato un rallentamento della crescita dei casi di Covid nelle fasce 10-19 e 20-29 anni, mentre continuano a crescere in tutte le fasce di età sopra i 40 anni. E l'incidenza tra chi ha 50-59 anni per la prima volta da inizio maggio è superiore a 50 casi per 100.000 abitanti.
Resta la Sicilia la regione con il più alto numero di contagi giornalieri, 1.739 in 24 ore, e di ricoveri. Come già ventilato negli ultimi giorni, l'assessore alla Salute Ruggero Razza ha confermato l'adozione di provvedimenti per le zone a bassa vaccinazione e alto contagio, che partiranno da lunedì. "Il tema, come abbiamo sempre detto, non è la 'zona gialla' regionale, ma il necessario rallentamento dell'epidemia dove i casi sono crescenti per contagiosità", rimarca Razza, "è lecito attendersi ancora una crescita di contagi perché raccoglieremo nei prossimi giorni gli effetti del Ferragosto. Nessuno può pensare che si mettano a rischio le persone e le attività economiche. Le zone più a rischio sono quelle con minori vaccinazioni, quindi è là che si deve tempestivamente intervenire". Sull'isola migliora la situazione delle terapie intensive per casi di Covid-19, la percentuale di occupazione dei posti letto scende dall'11 al 9%, rispetto alla soglia critica del 10%, ma sale in area medica, passando dal 17 al 18%, contro una soglia critica del 15%.
Rimane invece aperto a livello nazionale il fronte del riconoscimento della tutela previdenziale per la quarantena, dopo la circolare dell'Inps che ha reso noto di non poterla riconoscere per quest'anno. I sindacati esprimono "profonda preoccupazione" e in una lettera al ministro del Lavoro Andrea Orlando e al ministro dell'Economia Daniele Franco chiedono "un intervento normativo urgente".