arrestato ad abu dhabi
Andrea Costantino, Ferragosto di angoscia per la famiglia del trader arrestato ad Abu Dhabi
Neanche a Ferragosto ha potuto riabbracciare il suo compagno di vita. Stefania Giudice attende da marzo Andrea Giuseppe Costantino e da allora combatte una battaglia, legale e mediatica, in difesa del suo uomo e con la responsabilità di dover fare da sola da genitore alla piccola Agata, figlia della coppia. Solo di tanto in tanto riesce ad avere il diritto a una breve conversazione con Andrea, costretto in carcere ormai da diversi mesi dopo essere stato arrestato dalle autorità locali.
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Nelle parole della donna c’è la ferma volontà di rigettare qualsiasi accusa a carico del trader italiano, anche perché questo è quel che trapela dai suoi legali, al lavoro per provare a sciogliere una matassa i cui contorni politici si intrecciano con quelli personali di una famiglia che chiede di avere la possibilità di difendersi. E invece, allo stato attuale, la situazione è che non si sa da cosa bisogna difendersi, posto che le accuse circolate nei giorni passati non risultano mai essere state formulate, secondo i legali che se ne stanno occupando.
"Nei giorni scorsi, impropriamente e da fonti ignote, alcune testate hanno riportato la falsa notizia di accuse formulate contro il mio compagno e padre della comune figlia minore Agata, Andrea Giuseppe Costantino, detenuto in un carcere di Abu Dhabi dal giorno 21 marzo 2021 – dice Giudice –. Tengo a precisare che dal giorno del suo arresto, avvenuto in carenza di alcun mandato e durante il nostro soggiorno in albergo, ad oggi non è stato formalizzato nei suoi confronti nessun capo d’imputazione e non gli è stato nemmeno concesso il diritto di nominare l’avvocato difensore".
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Ciò nonostante la donna, assieme all’avvocato Cinzia Fuggetti, ha attivato una serie di contatti per avere un sostegno sul posto e l’ha trovato in Albdel Alqadir Ismail, che sta lavorando al caso da Abu Dhabi. "Appena letta la notizia – afferma la moglie dell’imprenditore – mi sono immediatamente attivata con il legale che segue la vicenda, il quale, in una comunicazione mail, mi ha confermato che la posizione giudiziaria è immutata dal giorno del suo fermo, che non sono state presentate accuse a suo carico e che, in qualità di legale indicato dalla sottoscritta, è impossibilitato nel compiere qualsiasi atto difensivo in quanto, senza delega di rappresentanza firmata dal detenuto – atto che non gli viene concesso dall’autorità giudiziaria locale – non ha alcun titolo per accedere al fascicolo di indagine ed avere informazioni in merito alla sua posizione".