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Vaccino, terza dose contro la variante Delta inevitabile. Via libera anche negli Usa

Giada Oricchio
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Via libera alla terza dose di vaccino contro il virus del Covid-19. Dopo il sì della Food and Drug Administration anche i vertici dei Centri di prevenzione delle malattie, la principale autorità sanitaria statunitense, hanno approvato la terza inoculazione per le persone immunodepresse, come i malati di cancro o i trapiantati con organi solidi. Dunque, sarà questa la strada maestra che seguirà anche l’Italia. Tra settembre e ottobre l’80% degli italiani sarà vaccinato ma non basterà a raggiungere la cd. “immunità di gregge”: considerata una chimera dagli stessi virologi e immunologi.

La dottoressa Stefania Salmaso, membro dell’Associazione italiana di epidemiologia ha spiegato in un’intervista a “Repubblica”: “Non la raggiungeremo mai. Ci sono troppe variabili. Intanto i vaccinati non sono distribuiti in modo omogeneo su tutte le classi di età e chi è vaccinato può comunque prendere l’infezione e forse, anche se gli studi al momento non sono definitivi, trasmetterla. Certo, queste persone hanno comunque minor rischio di infettarsi e contagiare ma comunque contribuiscono alla circolazione”. E più il virus circola più è in grado di mutare e adattarsi all’organismo ospite.

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi, in un’intervista al quotidiano “La Stampa” ha ribadito quanto detto in tv: “Gli studi a disposizione dicono che l’efficacia della somministrazione dura circa dieci mesi. Chi è stato vaccinato a gennaio, già a ottobre avrà perso un po’ dell’effetto iniziale, la protezione di anticorpi fornita del vaccino diminuisce con il tempo. Questo non è un problema perché in una campagna vaccinale si può tranquillamente tollerare la perdita di un po’ di forza ma, considerando l’andamento epidemiologico e la disponibilità di dosi, è giusto valutare una terza puntura” e poi la doccia fredda: “La terza dose è sicuramente da prevedere anche perché «non avremo mai una dichiarazione di “fine pandemia”, il virus diventerà endemico”. 

La terza dose pare inevitabile: Israele, Francia, Regno Unito e Germania hanno dato disco verde proprio come negli USA. In Italia, il Ministro alla Salute, Roberto Speranza, vorrebbe cominciare il giro di nuove dosi prima possibile e secondo una precisa road map: a ottobre immunodepressi gravi e malati oncologici guariti da almeno sei mesi, prima di Natale il personale sanitario e da gennaio 2022 forze dell’ordine, over 80 e fragili.

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