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Green pass, "possono chiedere i documenti". Pasticciaccio controlli, il garante smentisce la Lamorgese

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Le restrizioni imposte dal governo mettono le ali alla campagna vaccinale che supera i 34 milioni e mezzo di immunizzati con venti milioni di green pass scaricati negli ultimi tre giorni. "È un numero straordinario" ha esultato sui social il ministro della Salute Roberto Speranza, mentre però sono esplose le polemiche, non solo dei "no-vax" ma anche di una parte di ristoratori su cui pesano le nuove misure. A loro, e a chi da giorni lamenta le difficoltà legate ai controlli in bar, ristoranti e altri locali al chiuso, per cui è obbligatorio il green pass, ha risposto il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese che sulla questione non ha dubbi: i titolari "non potranno chiedere la carta d'identità ai clienti".

"La regola è che venga richiesto il green pass senza il documento di identità", ha chiarito la ministra promettendo una circolare di chiarimento in merito che dovrebbe mettere nero su bianco che non spetta ai titolari dei locali verificare l'identità dei possessori di certificazione verde. Ma il Garante della Privacy interviene sulla questione e di fatto smentisce la ministra dell'Interno: "Le figure autorizzate alla verifica dell’identità personale sono quelle indicate nell’articolo 13 del d.P.C.M. 17 giugno 2021 con le modalità in esso indicate, salvo ulteriori modifiche che dovessero sopravvenire". In realtà il Garante per la protezione dei dati personali risponde al quesito rivolto all’Autorità dalla Regione Piemonte sull’attività di verifica e di identificazione da parte degli esercenti di ristoranti e bar ma la nuova interpretazione rispetto al nuovo decreto del governo del 5 agosto crea ancora più confusione tutti.

Intanto si va verso controlli "a campione", anche se fonti del Viminale fanno sapere che le forze di polizia "sono pienamente impegnate per garantire il rispetto delle regole" sull’uso del certificato, e l'attuazione dei controlli "rappresenta un passaggio delicato", con "l’obiettivo primario di tutelare la salute pubblica".

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